Il forno salesiano di Betlemme: un social business sin dalle sue origini
Il forno dei Salesiani, cuore pulsante della campagna Pane per Betlemme, parla di fede e solidarietà. Porta con sé una storia complessa fatta di guerra e povertà, ma anche di grande resistenza e speranza.
Per capire ciò che rende davvero speciale questo forno è necessario risalire alla sua nascita durante il periodo ottomano. Il forno inizia la sua produzione di pane circa 130 anni fa all’interno del monastero che ospitava una casa per bambine e bambini orfani. Questo centro necessitava di continuo sostentamento e così don Antonio Belloni pensò di utilizzare il potenziale generato dalla vendita del pane per sostenere ed aiutare le bambine e i bambini del centro. Con l’aumentare della produzione del forno il ricavato dalla sua vendita veniva utilizzato non solo per sostenere il centro, ma anche per aiutare le famiglie bisognose della comunità locale.
Fin dalla sua creazione possiamo dunque definire il forno un social business, ossia un’impresa che ha come obiettivo la massimizzazione del valore sociale prodotto. Questo concetto viene elaborato da Muhammad Yunus, premio Nobel per la Pace 2006, dove il social business è strutturato come una vera e propria azienda con prodotti, servizi, clienti, mercati, spese e ricavi, ma - al posto della massimizzazione dei profitti - al centro della sua ragion d’essere c’è la realizzazione di un vantaggio sociale.
Il forno dei Salesiani ha mantenuto questa sua peculiarità intatta negli anni; ad oggi i profitti generati dal forno servono a sostenere la Scuola Tecnica Salesiana, ad aiutare le famiglie più bisognose di Betlemme e a sostenere alcune associazioni che lavorano con persone vulnerabili e ragazze e ragazzi con disabilità. Proprio per questo il forno è sostenuto anche dal progetto VIS “Start Your Business!” finanziato da AICS, che ha fra i suoi obiettivi quello di incubare e sostenere startup e social business in Cisgiordania e a Gerusalemme Est.