Ucraina, non solo emergenza: il lavoro come ponte verso la pace
Ricostruire con la solidarietà: la ONG VIS alla Ukraine Recovery Conference 2025 per raccontare il progetto finanziato da CGIL, CISL, UIL e Confindustria per favorire l’occupazione in Ucraina.
La prospettiva per la ricostruzione di un Paese distrutto dalla guerra come l’Ucraina deve essere primariamente quella solidale, capace di favorire valore e competenze nel lungo periodo.
E’ questo l’intervento che la ONG salesiana VIS, presente nel programma principale, porterà alla Ukraine Recovery Conference 2025, che giovedì e venerdì riunirà a Roma oltre 3.500 partecipanti, circa 100 delegazioni ufficiali, 40 organizzazioni internazionali e 2.000 imprese, di cui 500 italiane.
Solidarietà tra Stati, organizzazioni e persone, come quella attivata dal progetto sull’occupazione in Ucraina che il VIS sta portando avanti insieme ai Salesiani di Don Bosco a Lviv e in collaborazione con il Comune di Lviv, grazie al supporto di CGIL, CISL, UIL e Confindustria.
Nei mesi scorsi le lavoratrici, i lavoratori e le aziende italiane, infatti, hanno attivato un “Fondo di solidarietà per il popolo ucraino”, dove sono confluiti contributi volontari, grazie ai quali è stata raccolta la somma di 600mila euro. I fondi hanno permesso di avviare un intervento implementato dal VIS, della durata di un anno, volto a favorire la ripresa economica e la resilienza sociale, promuovere lavoro e rafforzare il tessuto imprenditoriale locale per 105 destinatari diretti (di cui 40% giovani e 70% donne) e 15 piccole e medie imprese locali.
“Il nostro approccio – spiega Riccardo Giannotta, responsabile dipartimento programmi del VIS, partecipante alla Conferenza – integra azione umanitaria, riabilitazione e sviluppo, cercando di dare risposte sia di prima emergenza, favorite dalla presenza capillare della rete salesiana anche in prossimità delle linea del fronte, sia di medio e lungo periodo, che guardano al futuro e alla sostenibilità degli interventi anche dopo la fine del conflitto”.
Grazie a una analisi del mercato del lavoro ucraino, infatti, il progetto ha identificato quattro settori prioritari (cucina, meccanica auto, informatica, interior design) su cui, dopo una revisione dei curricula, sono stati avviati corsi di formazione presso la Scuola di Don Bosko di Lviv, al termine dei quali saranno attivati tirocini e supporto all’avvio di microimprese in collaborazione con la rete imprenditoriale locale e il Comune di Lviv, che promuove e monitora il progetto.
“L’elemento fondamentale – sottolinea Michela Vallarino, presidente del VIS, nel panel della Conferenza – e in generale dell’approccio che cerchiamo di avere in ogni contesto è quello della continuità degli interventi e della loro replicabilità: in questo caso i destinatari sono persone come ex-combattenti, donne in condizione di vulnerabilità e sfollati interni; cerchiamo di dare continuità ai loro percorsi grazie alla partnership con la rete salesiana e alle imprese e istituzioni locali. Le scuole professionali e le relazioni instaurate, così come le esigenze del mercato del lavoro, saranno valide anche dopo la fine del nostro progetto. Sono azioni che guardano al presente ma soprattutto al futuro”.