“Stop Tratta”: una mostra itinerante per sensibilizzare sul tema della migrazione irregolare
A novembre, al Pastoral Centre di Sunyani in Ghana, il VIS ha inaugurato la mostra fotografica “Stop Tratta” con lo scopo di raccontare i rischi della migrazione irregolare e le opportunità di sviluppo nel Paese.
La mostra è composta da due sezioni complementari: la prima ripercorre le tappe del viaggio di un migrante irregolare che, dopo aver attraversato il Deserto del Sahara e vissuto l’esperienza traumatica delle carceri libiche, arriva in Italia, dove finisce vittima dello sfruttamento del caporalato per la coltivazione del pomodoro, la seconda, invece, è il racconto dello sviluppo del Paese attraverso una panoramica di tante storie di sviluppo personale, quelle di donne e uomini che hanno deciso di restare in Ghana e cogliere le opportunità di formazione offerte dal VIS e dai suoi partner.
I 50 auditori presenti alla cerimonia di inaugurazione ufficiale, tra i quali giornalisti, autorità della tradizione ghanese come le Queen Mother e governative come il Ghana Immigration Service, hanno ribadito l’utilità della mostra spiegando che “i giovani spesso non hanno gli strumenti per informarsi sulle violazioni dei diritti umani verso cui vanno incontro quando decidono di migrare irregolarmente”.
L’obiettivo è quindi quello di colmare questo gap attraverso un viaggio itinerante che punta ad incontrare i giovani in situazioni di vulnerabilità. Un viaggio fatto di immagini che hanno il potere di raccontare le storie in un modo che le parole non riescono a fare.
Grazie ad una riproduzione di poster adesivi e al supporto degli insegnanti, la mostra potrà rimanere permanentemente esposta nelle scuole e parallelamente, con il contest Facebook Stop Tratta Ambassador Edition, saranno i giovani stessi a sensibilizzare i coetanei sui rischi della migrazione irregolare.
L’iniziativa è inserita all’interno delle attività progettuali dell’omonima campagna, finanziata dalla Conferenza Episcopale Italiana. La versione originale sarà esposta nei prossimi mesi anche nelle comunità di Berekum e Kranka, luoghi dove si sono realizzate alcune delle storie di indipendenza economica supportate dal VIS.