"Salam aleykoum!": il diario di Simona dal Senegal
Pubblichiamo il diario di Simona, volontaria SCU del VIS in Senegal:
"Salam aleykoum! Questo è il saluto che si riceve dalle persone quando si cammina per strada, quando si entra in una stanza o quando si incontra qualcuno per la prima volta. Il significato di questa parola di origine araba è "Pace su di te" ed è quello che ho trovato vivendo qui in Senegal, pace. Una terra che ha tutte le ragioni per essere in conflitto con se stessa a causa delle diverse etnie, lingue parlate, religioni e tradizioni, e che invece mi ha dimostrato che a prescindere da tutte queste differenze, è in grado di vivere in pace. La 'teranga', o ospitalità, è uno stile di vita che raggiunge ogni angolo del Paese, non importa dove ti trovi o chi incontri, ti senti una di loro.
Da quando sono atterrata a luglio per la prima volta a Dakar, sono trascorsi alcuni mesi durante i quali ero incerta su ciò che mi avrebbe riservato questa esperienza. Tuttavia, nel corso del tempo, ho avuto l'opportunità di affrontare numerose sfide che mi hanno aiutato a crescere sia personalmente che professionalmente.
In questi mesi ho acquisito consapevolezza del fatto che i progetti educativi su cui sto lavorando non solo mirano ad assistere i giovani nell'ingresso nel mercato del lavoro, ma hanno anche un effetto tangibile e significativo sulle loro vite. Andare sul campo e osservare da vicino la vita delle persone con cui collaboriamo, vedendo come, nonostante le difficoltà, perseverano e progrediscono, rappresenta la parte più gratificante del mio lavoro. I corsi offerti consentono loro di sviluppare nuove competenze per affrontare le sfide, concedendo loro un senso di autorevolezza attraverso un approccio partecipativo in cui le loro necessità e aspirazioni sono al centro dell'attenzione. Poter essere parte di questo cambiamento è qualcosa di davvero speciale.
D'altra parte, al di là dell'ambito lavorativo, non possiamo dimenticare i meravigliosi colori del tramonto africano, i profumi delle spezie al mercato, il calore delle persone e le danze tradizionali: tutte esperienze difficili da descrivere a parole. È solo vivendo queste esperienze che si può davvero comprenderle e apprezzarle appieno. Magari, inshallah, chi legge questa testimonianza potrà avere l'opportunità di viverle di persona."