Eritrea: acqua per la vita ad Asetah
L'Eritrea è caratterizzata da periodi di shock climatici che esacerbano la vulnerabilità della popolazione, che spesso non dispone dei mezzi necessari per rispondere in maniera efficace agli improvvisi cambiamenti atmosferici.
La siccità ciclica, ad esempio, ha causato un calo significativo del livello delle acque sotterranee, con la conseguente ulteriore riduzione delle risorse idriche disponibili per l'uso, determinando una tensione intercomunitaria nei villaggi nei quali l’acqua già ordinariamente scarseggia.
In particolare, nella regione di Debub, la comunità del villaggio di Asetah dipende, sia per l’utilizzo dell’acqua a uso domestico sia per l’approvvigionamento del bestiame, dalla disponibilità delle limitate fonti idriche sotterranee che nei periodi di siccità si riducono notevolmente.
Per 23 anni, inoltre, il solo pozzo esistente nel villaggio, poco profondo e dal quale l’acqua veniva prelevata manualmente, non è stato funzionante a causa dell’esaurimento della falda e le comunità di Asetah e delle zone circostanti sono state costrette a viaggiare oltre tre ore per raccogliere l’acqua dalle uniche fonti disponibili, e non protette: situazione che ha aumento il rischio di morbosità e contagio della popolazione.
L’approvvigionarsi della comunità da pozzi scavati a mano o da acqua proveniente da un torrente stagionale ha prodotto, infatti, un considerevole aumento dei casi di malattie correlato all’utilizzo di acqua non sicura, come gastroenteriti e parassitosi intestinali.
Il compito della raccolta dell’acqua, per giunta, è tradizionalmente affidato alle donne e ai bambini, il che ha prodotto effetti indiretti negativi, tra cui emergono la dispersione scolastica, la diffusione di patologie della colonna vertebrale e i rischi di violenza sulle donne costrette a percorrere lunghi tragitti con pesi sulle spalle.
Migliorare l’approvvigionamento idrico e le condizioni igienico sanitarie del villaggio di Asetah è stato l’obiettivo del progetto, appena concluso, “Programma di aiuto umanitario regionale in favore delle popolazioni vulnerabili del Sudan e dell’Eritrea”, portato avanti dal VIS con il supporto di Acqua per la vita e realizzato grazie al co-finanziamento dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
L’Associazione onlus “Acqua per la vita”, che persegue come fine primario la realizzazione di progetti di fornitura di “acqua sicura” in aree a rischio di desertificazione, si è affiancata al VIS mettendo a disposizione le competenze tecniche dei suoi volontari e procurando tutto il materiale necessario a realizzare gli obiettivi del progetto, che vanta: la realizzazione di un pozzo, la fornitura di un sistema fotovoltaico per una pompa sommersa, 3 serbatoi da 10.000 litri e una linea di trasporto e distribuzione dell’acqua per un totale di 3 km.
Un comitato locale composto da sette membri della comunità locale, inoltre, ha iniziato a gestire il pozzo, occupandosi degli aspetti amministrativi e gestionali della distribuzione dell'acqua e della pulizia del pozzo stesso.
Contemporaneamente alla costruzione, sono stati erogati corsi di formazione sull'importanza delle misure igienico sanitarie di base per 60 educatori comunitari i quali, terminato il corso, hanno realizzato una campagna di sensibilizzazione volta a veicolare agli altri membri del villaggio le corrette pratiche igieniche da mantenere; nel contesto di tali incontri sono stati distribuiti kit composti da sapone per l’igiene personale e prodotti per la pulizia dei contenitori per il trasporto di acqua.
Nonostante le problematiche causate dal Covid-19, il quale ha determinato l’interruzione del progetto nei periodi di lockdown e ha influenzato i prezzi dei materiali di consumo, il progetto è stato ultimato portando a termine tutte le attività previste: per gli abitanti del villaggio di Asetah prevenire e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici è, oggi, finalmente possibile.