ll corso di avvicinamento al vino, Territori diVini, è organizzato dal VIS ed è rivolto a coloro che amano il vino e desiderano imparare a conoscerlo e ad apprezzarne le tante qualità. Non esiste un vino cattivo; esistono vini con caratteristiche differenti. La degustazione è un percorso attraverso i sensi e può essere capita solamente ripercorrendo la storia che ha trasformato l'uva in vino.
Sabato 30 gennaio, alle 18, allo spazio LAMeC (piano terreno della Basilica Palladiana,Vicenza) sarà inaugurata la mostra fotografica sull'infanzia in Africa intitolata "Close TheCircle". L'esposizione affronta alcune tematiche riguardanti l'infanzia in Africa con i lavori di Fabiano Avancini, Silvia Morara e Alessandro Tosatto
Il percorso espositivo sarà articolato in tre filoni - schiavitù minorile, giochi, alfabetizzazione - che corrispondono a tre articoli tratti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e dalla Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989. L'iniziativa è promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con lo studio fotografico Labo.
I resorts Sandals e la fondazione no profit Sandals hanno offerto di sostenere il costo dei kit di "scuola in uno zaino" per gli studenti salesiani in Haiti; kit da ordinare al più presto - come consigliato dagli SDB di Haiti- in base al numero degli studenti che ne avranno bisogno appena la "normalità" ritorna. Per questo la Fondazione Sandals ha raccolto 100,000 $ in contanti per il programma di riabilitazione di Haiti.
Prezzemolo, la mascotte di Gardaland, in qualità di ambasciatore di solidarietà è andato in missione diplomatica nella città di Venezia ed è stato accolto come un grande ospite nel veneziano Palazzo Balbi, prestigiosa sede della Regione Veneto.
E' arrivato in motoscafo ed ha attraccato dinnanzi all'ingresso principale del settecentesco palazzo lagunare, centro storico della Repubblica Serenissima.
A fare gli onori di casa nientemeno che il Presidente della Giunta veneta nonché Governatore Regionale Giancarlo Galan, affiancato dall'Assessore allo sport e tempo libero Massimo Giorgetti e dalla collega Elena Donazzan, delegata alla pubblica istruzione e protezione civile.
In Italia, così nel resto del mondo, stanno giungendo alle autorità richieste di adozione o di affido da parte di famiglie che si dicono disponibili ad accogliere nelle loro case i bambini di Haiti per fornire loro assistenza e affetto.
Ad Haiti, dove circa il 45% della popolazione è costituita da bambini e ragazzi, è assai probabile che un numero elevato di bambini sia rimasto separato dai propri genitori e familiari a causa del terremoto, lo scorsa 12 gennaio. Questi bambini più di altri sono esposti al rischio di malnutrizione, malattie, danni psicologici permanenti, sfruttamento sessuale o traffico di esseri umani.
Arrivato ad Haiti da poche ore, Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile Italiana, rilascia le sue prime dichiarazioni in merito alla situazione tragica dell'isola, dopo il terremoto dello scorso 12 gennaio.
"A rendere difficili le cose ad Haiti è l'assenza di un interlocutore locale, in un momento in cui tutti sono disponibili ad intervenire, ma nessuno si prende la responsabilità di fare le cose serie".
Per coordinare gli aiuti alle comunità di Haiti, venerdì 22 gennaio, don Mark Hyde della procura di New Rochelle giungerà nella Repubblica Dominicana per incontrarsi con i Consiglieri della Visitatoria di Haiti e dell'Ispettoria delle Antille, portando con sé anche dei telefoni satellitari necessari per le comunicazioni.
Gli 11 camion carichi di acqua, alimenti e articoli per il primo soccorso, inviati a Port-au-Prince attraverso la provincia dominicana di "La Vega", sono giunti sabato 16 gennaio a destinazione. Durante il viaggio sono stati scortati da un convoglio di militari della Repubblica Dominicana.
PORT-AU-PRINCE - «Povera Haiti, povera Haiti». Sdraiato, su un letto dell'ospedale di Santo Domingo, impedito in qualunque movimento, Padre Attilio ci racconta con commozione i suoi lucidi ricordi di quel minuto che il 12 gennaio 2010 ha messo in ginocchio l'isola. Nonostante la situazione in cui è costretto, ci accoglie con una grande forza, tipica dei preti di frontiera abituati a confrontarsi con la povertà, la violenza e l'ingiustizia sociale. Il suo pensiero corre ai circa 300 ragazzi di strada che si trovavano nella struttura scolastica dei salesiani, nel quartiere Salina di Port-au-Prince. Il numero è incerto, perché il terremoto non fa eccezioni.
Con una accorata lettera il Rettor Maggiore Don Pascual Chávez rivolge ai Salesiani di tutto il mondo "un accorato e, al tempo stesso, forte appello alla solidarietà della Congregazione Salesiana" per la Visitatoria "Beato Filippo Rinaldi" di Haiti.
"Come in una famiglia tutti si chinano verso un figlio ammalato, così mossi da grande ‘com-passione' vogliamo farci carico di questa necessità straordinaria e soccorrere concretamente questa piccola Visitatoria così duramente provata".
Ricordando come per i Salesiani le perdite più gravi siano state quelle delle vite di tantissimi giovani, ragazzi e bambini e tre confratelli, Don Chávez ha elencato lo stato delle opere salesiane all'indomani del terremo.
Sono circa 300 i ragazzi di strada che si trovavano nella struttura scolastica dei Salesiani, nel quartiere Salina di Port au Prince, ad Haiti. Il numero è incerto, perché, si sa, sulla strada il gruppo non si conta, e il terremoto non fa eccezione. Qui, i ragazzi avevano un riparo e la possibilità di sperare in un futuro migliore: allontanarsi dalle insidie della strada, studiare e imparare un mestiere, come si fa nelle scuole salesiane sparse per tutto il mondo.