Arrivato ad Haiti da poche ore, Guido Bertolaso, Capo della Protezione Civile Italiana, rilascia le sue prime dichiarazioni in merito alla situazione tragica dell'isola, dopo il terremoto dello scorso 12 gennaio.
"A rendere difficili le cose ad Haiti è l'assenza di un interlocutore locale, in un momento in cui tutti sono disponibili ad intervenire, ma nessuno si prende la responsabilità di fare le cose serie".
"La situazione è grave - ha continuato - il governo di Haiti non è nelle condizioni di poter coordinare nulla, mentre le Nazioni Unite sono giustamente abituate ad intervenire sulla base di un rapporto con il governo locale, così come gli altri Paesi intervengono sulla base di una richiesta dello stesso governo locale. È per questo che incontreremo membri dell'Onu e del governo locale, faremo un lavoro di coordinamento insieme al team dell'Unione europea che sarà guidato da un italiano, Luigi D'Angelo, a riprova della nostra credibilità internazionale e a livello europeo".
Sarà individuata un'area specifica più adatta ad ospitare una tendopoli dove sarà possibile dare assistenza sanitaria, creare delle cucine dove si potranno preparare 1.500 pasti al giorno, installare impianti di potabilizzazione per 8.000 litri d'acqua all'ora, e assistere così 60 mila famiglie.
Intanto sono già al lavoro i Consiglieri della Visitatoria di Haiti e dell'Ispettoria delle Antille e don Mark Hyde della Procura di New Rochelle, arrivato ad Haiti in mattinata per coordinare gli aiuti alle comunità locali.