Con una accorata lettera il Rettor Maggiore Don Pascual Chávez rivolge ai Salesiani di tutto il mondo "un accorato e, al tempo stesso, forte appello alla solidarietà della Congregazione Salesiana" per la Visitatoria "Beato Filippo Rinaldi" di Haiti.
"Come in una famiglia tutti si chinano verso un figlio ammalato, così mossi da grande ‘com-passione' vogliamo farci carico di questa necessità straordinaria e soccorrere concretamente questa piccola Visitatoria così duramente provata".
Ricordando come per i Salesiani le perdite più gravi siano state quelle delle vite di tantissimi giovani, ragazzi e bambini e tre confratelli, Don Chávez ha elencato lo stato delle opere salesiane all'indomani del terremo.
"I nostri Confratelli di Haiti sono provati duramente, ma indubbiamente essi stanno guardando a noi. Stanno invocando un aiuto e un sostegno che permetta a Don Bosco di continuare la sua opera in questa nazione e che dia a loro stessi un segno di speranza nel continuare il loro cammino di Salesiani. Da giorni vivono radunati all'aperto, assieme a migliaia di persone".
Profonda l'ammirazione del Rettor Maggiore per l'Ispettoria di Santo Domingo che "si è fatta ‘prossimo' e ha fatto arrivare tempestivamente cibo e generi di prima necessità", "le Ispettorie più povere (dall'Africa, dall'Asia e dall'America) sono quelle che hanno risposto più prontamente e spontaneamente".
Una risposta forte all'emergenza ad Haiti sta arrivando anche dal mondo politico italiano. Il Ministro Frattini ha dichiarato che l'Italia è pronta a cancellare il debito di Haiti. Le complesse e funzionanti macchine degli aiuti dell Ong e delle Nazioni Unite continuano a lavorare per ristabilire le connessioni telefoniche e le linee elettriche a Port-au-Prince, mentre Croce Rossa Internazionale e Msf si occupano dei superstiti che continuano ad affiorare dalle macerie.
(Fonte: ANS)