A 15 anni dal genocidio ruandese, centinaia di presunti responsabili sono ancora latitanti. Molti di loro hanno trovato rifugio in Belgio, Canada, Francia, Kenya e nella Repubblica democratica del Congo (RDC). Furono almeno 800.000 i tutsi e gli hutu moderati uccisi in meno di 100 giorni, tra aprile e luglio del 1994. Formalmente ricercati dal Tribunale penale internazionale per il Ruanda, o sospettati dai parenti delle vittime, i ricercati vivono sotto falsa identità o alla luce del giorno, a volte godendo dello status di rifugiato politico.
Lunedì 20 aprile alle ore 20.00, presso la sede del VIS in Via Appia Antica 126, si terrà un incontro su un tema di grandissima attualità, ossia quello della correlazione tra le culture - in un'ottica multiculturale e interculturale - e i diritti in una società in cui Internet ha ampliato la nostra libertà ma ha anche creato nuove forme di esclusione.
Il quotidiano italiano "Libero" (oltre 200.000 copie di tiratura) ha aperto negli ultimi giorni una sottoscrizione per ristrutturare l'Istituto Don Bosco de L'Aquila.
L'iniziativa, che in pochi giorni ha raccolto 400 mila euro, mira a riparare principalmente l'oratorio. L'Istituto si trova nel centro storico della città, zona che in seguito alle scosse è stata interdetta alla popolazione per il rischio di crolli. I sopralluoghi finora eseguiti dagli esperti si sono concentrati nella zona periferica e non in quella centrale all`interno della cosiddetta "fascia rossa".
15 aprile 2009 - "Il lavoro minorile: bilanci e prospettive dell'Agenda internazionale, europea e italiana. Strategie a confronto in Italia e all'estero", questo il tema del Secondo Seminario sul lavoro minorile organizzato dal Coordinamento per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (PIDIDA) che si terrà giovedì 16 aprile 2009 a Roma.
Con l'approvazione da parte del Senato, lo scorso 8 aprile, del decreto legge sugli incentivi, è divenuto legge quello che WWF, Legambiente e Greenpeace, hanno definito "un provvedimento killer per l'ambiente", ossia la riduzione dei vincoli per la conversione delle centrali elettriche ad olio combustibile in impianti a carbone, contenuto in uno degli emendamenti al suddetto decreto.
Il mondo salesiano invia un appello alla sensibilità di ognuno per promuovere una raccolta fondi da destinare all'emergenza terremoto in Abruzzo.
Dopo il terremoto che ha colpito la regione abruzzese lo scorso 6 aprile, continua la paura per nuove forti scosse che nella notte e all'alba hanno colpito l'Aquila e provincia.
Le vittime ad oggi sono 279, migliaia i feriti, quasi 28 mila i senza casa, circa 18 mila nelle tendopoli. Tantissimi i volontari giunti da molte parti di Italia che collaborano ad alleviare il dolore della gente colpita.
In seguito al terremoto che ha gravemente colpito la città de L'Aquila lo scorso 6 aprile, Don Alberto Lorenzelli, Superiore della Circoscrizione Italia Centrale (ICC), che comprende la regione dell'Abruzzo, in accordo con alcuni responsabili della Protezione Civile, si è impegnato a promuovere un intervento di volontariato salesiano coinvolgendo i giovani e i salesiani stessi.
Maria Cristina Ranuzzi, tutor del corso online sul Volontariato Internazionale, ci spiega come e perché è necessario prepararsi per poter lavorare come volontari nei paesi del Sud del mondo.
Maria Cristina, perché oggi è così importante studiare e prepararsi per fare del volontariato internazionale?
Non è sufficiente buona volontà e senso pratico per essere inseriti in un progetto di cooperazione internazionale?
Alle 3.30 del mattino, ora italiana, una scossa di terremoto di magnitudo 5,8 (8-9 grado della scala Mercalli), ha colpito il centro Italia. Imprecisato e in crescita il numero delle vittime nella regione Abruzzo, epicentro del terremoto.
L'opera salesiana de L'Aquila, "San Giovanni Bosco", ubicata nella zona centrale della città, è stata fortemente lesionata, soprattutto la struttura a due piani che ospita gli ambienti della comunità salesiana e del pensionato universitario.
I cinque Salesiani della comunità e i giovani universitari, circa un centinaio, sono illesi. Dopo aver avvertito la scossa principale, i religiosi e i giovani si sono riversati nel cortile dell'Istituto dove hanno trascorso la notte.
Si è concluso ieri, 2 aprile, il G20 dedicato alla crisi mondiale, svoltosi in una Londra blindata e tra manifestazioni di protesta, sfociate anche in azioni violente nel corso delle quali un uomo ha perso la vita - sembra ormai accertato, a causa di un malore.
Mentre i leader dei 20 stati partecipanti negoziavano importanti misure di sostegno finanziario volte a rilanciare l'economia mondiale, i manifestanti chiedevano che la crisi economica globale venisse affrontata pensando più alla gente che alle banche, con politiche per il lavoro, contro la povertà e il cambiamento climatico.