Salta al contenuto principale
Sifa

Sono Sifa, ho sedici anni e vivo a “Maison Ushindi” presso il Centro Don Bosco Ngangi a Goma, una casa di accoglienza per bambine e bambini piccoli. Il centro ospita anche 6 ragazze fino ai diciassette anni e io sono una di loro. La nostra casa è grande, è divisa per dormitori a seconda dell’età che si affacciano sull'area giochi comune e sulla zona lavanderia.

Sono la quinta di otto figli e vivo qui da quando avevo tre anni. Mia madre soffriva di problemi mentali e per questo non sono potuta crescere con lei; mio padre è scomparso da tantissimo tempo e non ho più sue notizie da oltre dodici anni.

Sono appassionata del lavoro che le educatrici fanno con i bambini più piccoli. Io cerco di aiutare e prendermi cura dei bambini che vivono qui come le educatrici si sono prese cura di me per tanti anni.

Il mio sogno è diventare insegnante; mi piace questo lavoro e per questo sceglierò la sezione pedagogica l'anno prossimo. Sogno di crearmi una famiglia, avere dei figli e prendermi cura di loro in un ambiente familiare, per questo voglio continuare a studiare, formarmi per acquisire le conoscenze che mi saranno per il mio futuro”.

La vita di Sifa è una testimonianza di quanto l'educazione, l’esempio e l’amore possano cambiare la vita di una persona, aiutarla ad affrontare la vita e costruire per sé e per gli altri un futuro di speranza.

I bambini, le bambine e le ragazze ospitate a Maison Ushindi sono supportati dal progetto di sostegno a distanza del VIS.

Faida

“Mi piace guardare mio figlio, mi piace stringerlo forte, tenerlo stretto a me: lui è la mia vita”. (Mamma Faida)

Mi chiamo Faida e sono una bambina e una madre allo stesso tempo. Ho 14 anni e provengo da Mugunga, uno dei quartieri più poveri della città di Goma, roccaforte di gruppi armati che seminano il terrore nella regione da più di vent’anni.

Da quattro mesi io e il mio bimbo di quasi un anno siamo stati accolti a Casa Margherita presso il Centro Don Bosco Nagangi. Circa due anni fa purtroppo mi sono trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, e mio malgrado sono rimasta incinta. Quel giorno ho passato molto tempo nel parco prima di ritrovare la mia famiglia e più di un mese in ospedale per le cure. Quel periodo mi è sembrato un'eternità.

Grazie a tante persone che mi hanno aiutato ora sono qui, al sicuro. Ho imparato a usare la macchina da cucire, so tagliare e confezionare una gonna e sono felice. Spero che alla fine di quest’anno saprò già cucire, questo mi permetterà di essere utile a me stessa, al mio bambino e a mia madre che vive sola a Mugunga. Ma soprattutto mi piace guardare mio figlio, mi piace stringerlo forte, tenerlo stretto a me: lui è la mia vita!”.

Faida e il suo bambino vivono insieme ad altre 56 ragazze vulnerabili a Casa Margherita. Qui hanno trovato una casa, protezione, cure e la possibilità di imparare un mestiere.

 

Lavorare per la propria indipendenza e formarsi per divenire leader: la sfida delle giovani donne di Bukavo

Quest’anno alla scuola dei mestieri Tuwe Wafundi al Centro Don Bosco di Bukavo, Repubblica Democratica del Congo, è stato accolto un numero considerevole di ragazz

resto@attivo nel mondo - In R.D. Congo proseguono le attività al Centro Don Bosco di Bukavu

In Repubblica Democratica del Congo nella scuola professionale Tuwe Wafundi del Centro Don Bosco ogni anno vengono accolti gratuitamente più di 100 ragazzi in situazioni di strada, per dare loro un

resto@ttivo #diaridalmondo – RD Congo, sensibilizzazione e prevenzione al Covid-19: più di cento dispositivi TIPP-TAP realizzati

Per i diari di resto@ttivo nel mondo, oggi pubblichiamo la testimonianza di Ben Kamuntu, referente per la comunicazione VI

Iscriviti a R.D.Congo