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Il prossimo 14 gennaio riprenderanno gli incontri del lunedì sera del VIS.
E' stata inaugurata l'11 gennaio 2008 la mostra "Un Muro non Basta... per nascondere un orizzonte alla sua terra" promossa dal VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo - e allestita, grazie al patrocinio del Comune di Roma, presso la struttura Vetrina di Roma - P.zza dei Cinquecento - fino al 28 gennaio 2008. L'apertura ai visitatori è dalle ore 10.00 alle 18.00.
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Domani 11 gennaio 2008 alle ore 11:30 verrà inaugurata la mostra "Un Muro non Basta... per nascondere un orizzonte alla sua terra" promossa dal VIS - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo - e allestita, grazie al patrocinio del Comune di Roma, presso la struttura Vetrina di Roma - P.zza dei Cinquecento - fino al 28 gennaio 2008. L'apertura ai visitatori sarà dalle ore 10.00 alle 18.00.
Il 2008 sarà un anno interamente dedicato al nostro Pianeta, durante il quale si prevedono molteplici eventi. L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha, infatti, proclamato il triennio 2007-2009 l'anno internazionale del Pianeta Terra, il primo interamente dedicato alla scienza e alla salvaguardia del nostro pianeta. Un triennio in cui dimostrare i risultati ottenuti negli ultimi anni dalle geoscienze e sollecitare politici e amministratori ad applicare le conoscenze acquisite per il beneficio dell'umanità e per favorire lo sviluppo sostenibile.
A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali che hanno scatenato il caos, il Kenya è un campo di battaglia.
Gli scontri sono tra le tribù di Kikuyu - etnia maggioritaria in Kenya fedelissima al Presidente Mwai Kibaki e i Luo - e la terza etnia del Paese che segue compatta il leader dell'opposizione Raila Odinga. L'opposizione non considera Kibaki presidente legittimo del Kenya, la cui vittoria, sostiene Odinga, è basata su una «inaccettabile» frode che ha contribuito solo a buttare il Paese nel caos.
È durato solo dieci settimane il sogno di Benazir Bhutto, rientrata in patria il 18 ottobre scorso dopo un esilio volontario durato otto anni. Giovedì 27 dicembre 2007, Benazir Bhutto, la prima donna leader di un Paese Islamico è stata uccisa in un attentato. Benazir Bhutto ha ricoperto per due volte la carica di primo ministro del Pakistan: dal 1988 al 1990 e dal 1993 al 1996. Era tornata in patria con l'obbiettivo di diventare di nuovo primo ministro e cercare di riportare il paese ad una dimensione di pace. Sostenuta fortemente dalla forza politica più grande del Pakistan, il Partito Popolare del Pakistan, Benazir Bhutto si era candidata apertamente per l'incarico di primo ministro.
Dopo circa tredici anni di battaglie sul campo, lo scorso 17 dicembre, l'Italia ha ottenuto la sua personale vittoria: l'Assemblea Generale dell'Onu ha detto sì alla moratoria contro la pena di morte nel mondo. 104 i voti a favore, 54 quelli contrari, 29 le astensioni. Dopo le dichiarazioni di voto contrarie di Antigua e Barbuda, Barbados, Singapore e Nigeria, il si del Messico. Poche ore prima del voto definitivo quattro Paesi - Guinea Bissau, Repubblica Democratica del Congo, Kiribati e Palau - hanno sciolto la riserva decidendo di schierarsi per il sì e consentendo alla moratoria di passare con più di cento voti, attribuendo al provvedimento maggiore forza e consistenza.
L'altra faccia della comunicazione è protagonista nel corso online del VIS, "Comunicazione e Sviluppo", che grande successo ha avuto nella passata edizione. E' molto richiesta oggi una buona preparazione su queste tematiche dagli uffici stampa delle ONG - ove esistano, dalle istituzioni e dagli enti che si occupano di media, dalle agenzie formative.
Coordinatore del corso è Massimo Girelli, giornalista esperto di questioni legate al Sud del mondo, direttore di Archivio Immigrazione e consulente della comunicazione per il Ministero degli Esteri, mentre tutor didattico è Mauro Pompili, giornalista ed esperto di comunicazione e digital divide, con una lunga esperienza di ufficio stampa e comunicazione in una ong.
Paolo Berro è stato volontario per il VIS dal 2003 al 2007, prima a Juina in Brasile e poi a Santa Cruz in Bolivia dove si occupava dei ragazzi di strada ospitati nel Patio Don Bosco, centro in cui vengono forniti loro servizi fondamentali di accoglienza, assistenza, salute ed alimentazione in un ambiente di famiglia.
Dopo una vita costellata di sofferenze e difficoltà, Paolo ha trovato nel volontariato la strada per la serenità. Scriveva a don Ferdinando Colombo: