Al via la terza fase del progetto “Child Friendly Schools”
È partita la terza fase del progetto “Child Friendly Schools” dove il VIS si impegna a rendere a misura di bambino le scuole che si trovano in area C e H2 dove risiedono le comunità palestinesi più vulnerabili e svantaggiate.
Assieme al VIS, a realizzare questo progetto, ci sono Action Against Hunger - AAH, Inter Campus e l’Università di Betlemme. Ogni partner si occupa di una componente specifica. AAH, con il suo intervento, provvederà alla ristrutturazione di 4 scuole in area C e H2 per rendere gli ambienti più funzionali e soprattutto più sicuri e a misura di bambino; il VIS procederà all’acquisto di materiali didattici come computer e proiettori, per poter assicurare a bambini e bambine un apprendimento più efficace.
Inter Campus realizzerà un Summer Camp di 8 giorni per 80 bambini nella municipalità di Dura dove il calcio sarà non solo gioco, ma strumento educativo e di crescita. Tramite il Summer Camp verrà condotta una ricerca che permetterà di indagare le risorse e le vulnerabilità dei partecipanti in termini individuali e di squadra, per poter agire con specifici esercizi per migliorare e stimolare l’apprendimento e lo sviluppo dei partecipanti. Infine, dalla Facoltà di Scienze Educazione dell’Università di Betlemme, saranno organizzati 4 corsi di formazione intensiva per 120 dirigenti e supervisor scolastici, per fornire strumenti e competenze al fine di gestire situazioni di stress e violenza e rendere il clima e l’ambiente scolastico più sereno e sicuro.
L’obiettivo è quello di contribuire alla protezione della popolazione palestinese più vulnerabile e soggetta a gravi violazioni dei diritti umani, garantendo un’educazione di base inclusiva, equa e di qualità, e fornire supporto psicosociale in risposta ai traumi. Abbiamo deciso di realizzare questa nuova fase di “Child Friendly Schools” attraverso attività ricreative, focalizzandoci, grazie al nuovo partner Inter Campus, sullo sport come strumento atto ad aumentare la resilienza di bambine e bambini e dell’intera comunità.
Il progetto è finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) tramite il programma Emergenza che si occupa di iniziative della durata di 12 mesi pensate per intervenire in situazioni di estrema vulnerabilità.