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Annamaria

Il Ghana negli occhi dei bambini

Pubblichiamo il diario di Annamaria, volontaria del VIS in Ghana, proveniente dall’Ispettoria del Nord Est.

"Akwabaa, benvenuta!

Dopo la laurea in Scienze Politiche, Relazioni Internazionali e Diritti Umani e diversi anni come animatrice dei giovani della mia realtà locale, ho maturato questa scelta come occasione per professionalizzarmi nell’ambito della cooperazione internazionale e come risposta ad una chiamata profonda di servizio e di impegno umanitario e sociale.

Sembra ieri quando ho sentito per la prima volta pronunciare questa parola, poche ore dopo essere atterrata sul suolo ghanese. Sono invece ormai trascorsi quasi tre mesi dal mio arrivo, e già comincia a farsi sentire la malinconia che accompagnerà il rientro a casa.

Qui le settimane scorrono velocemente, tra volontariato al VIS, per il quale mi occupo insieme ad altri colleghi di Child Protection, e servizio presso il Don Bosco Child Protection Centre, una struttura che accoglie una sessantina di minori provenienti da situazioni di povertà, violenza e sfruttamento. La possibilità di alternare queste due attività, sicuramente diverse ma complementari e reciprocamente necessarie, si sta dimostrando una grande ricchezza per me, permettendomi di conoscere da un lato la complessità dei sistemi di analisi, ricerca e monitoraggio e, dall’altro, di tradurre concretamente sul campo le strategie di tutela accanto ai ragazzi.

Quando ho deciso di partire, di mettere da parte per un po’ la mia carriera e le mie ambizioni per dedicarmi a un’esperienza prolungata di servizio che potesse (ri)portarmi accanto agli ultimi, non potevo immaginare che sarei finita qui. Spesso mi chiedono “Allora Annamaria, com’è il Ghana?”. Una domanda così semplice alla quale però non ho ancora trovato una risposta, forse perché è tante cose mescolate insieme. Ogni pezzo di vita qui è un’esperienza di umanità forte, che interroga, smuove ed esorta a mettersi sempre, nuovamente in discussione. Posso dire però che per il momento, per me, il Ghana è tutto negli occhi e nei sorrisi dei bambini e dei ragazzi che incontro quotidianamente, capaci di illuminare le mie giornate e di ricordarmi il significato della mia presenza qui, nonostante le fatiche che porta con sé.

Non manca molto al mio rientro, ma so con certezza che tutto ciò che questa esperienza e questo Paese mi stanno regalando non terminerà una volta rientrata in Italia. Quanto ho visto e vissuto, la bellezza e la sofferenza che ho incontrato, continueranno a vivere in me e saranno il seme di nuovi sguardi, di nuove scelte, di un modo diverso di abitare il mondo."