Goma e Potenza unite nel segno di Elisa, prosegue il progetto “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa”
Prosegue il progetto “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa” fortemente voluto dalla famiglia Claps per realizzare il sogno di Elisa, la giovane potentina uccisa nel 1993, di diventare medico e prestare servizio in Africa a favore dei più deboli.
Ieri, 12 settembre, a 31 anni dalla sua scomparsa, è stata concretizzata la prima delle tre fasi del progetto avviato nell’ottobre 2023 tramite due importanti manifestazioni, una a Goma e una a Potenza.
L’evento di Potenza, organizzato presso il Teatro comunale Francesco Stabile dal Presidio Libera Potenza e patrocinato dal Comune di Potenza, ha visto la partecipazione di Marianna Tamburrino, referente di Libera, Gildo Claps e Gianmarco Saurino attore interprete di Gildo nella fiction Rai “Per Elisa - Il caso Claps”. “Elisa continua ad influenzare la nostra realtà, perché se da una parte siamo qui per realizzare il suo sogno, dall’altra è lei che sta realizzando il sogno di altre persone” ha affermato Jennifer Avakian, consigliera del VIS che ha partecipato all'evento aggiornando la platea sull’andamento del progetto.
Parallelamente, a Goma è stata inaugurata la sala d’attesa dell’ambulatorio medico del Centro Don Bosco Ngangi con una targa a nome di Elisa. Il dispensario del centro fornisce ogni giorno cure mediche essenziali a migliaia di persone e grazie al progetto “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa” è stato possibile rafforzarlo acquistando nuovi macchinari medicali per rispondere alle crescenti richieste e necessità.
“Quello di stasera è un primo obiettivo, non certo un punto di arrivo, perché questa è una goccia nel mare di ciò che siamo riusciti a fare in quest’anno” ha detto, durante l'evento a Potenza, Gildo Claps, fratello di Elisa, che insieme alla famiglia, ha fortemente voluto la realizzazione del progetto.
Per il recente acuirsi degli scontri - situazione con cui ormai da troppo tempo convive l’est del Paese -, i conseguenti problemi di sicurezza e l'ingente arrivo di sfollati nel campo, le necessità si sono moltiplicate e sono emerse nuove urgenze tra le quali l’intervento focalizzato su bambine e bambini da 0 a 5 anni che mostrano segni precoci di malnutrizione e su donne in gravidanza o in fase di allattamento. Su questo si lavorerà durante la seconda fase del progetto quando i destinatari dell'intervento potranno ricevere al mattino un alimento proteico arricchito (mais, frumento e soia), oltre a medicine di base e, se necessario, anche latte oltre a un pasto solido.
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