“UNO” per tutti i rimpatriati volontari senegalesi e nigeriani
Il progetto "UNO - Una Nuova Opportunità" mira a promuovere il rimpatrio volontario assistito e la reintegrazione nel pieno rispetto della dignità, dei bisogni e dei diritti dei migranti attraverso percorsi integrati di reinserimento socioeconomico individuale e familiare per i cittadini senegalesi e nigeriani residenti in Italia che desiderano tornare nel loro Paese d'origine. Il progetto, di cui CEFA è capofila, è finanziato dal Ministero dell'Interno italiano e realizzato in loco dal VIS.
I rimpatriati volontari sono inseriti in un processo di accompagnamento che tiene conto di tutti gli aspetti della reintegrazione e che include la creazione di una AGR (Attività Generatrice di Reddito); il reinserimento socioeconomico, per essere effettivo e raggiungere gli obiettivi previsti, infatti, ha seguito un percorso strutturato in fasi: contatto con il beneficiario, analisi e convalida del progetto finale, ricerca di preventivi per gli acquisti, fase di acquisto e monitoraggio dell'attività.
Ogni neoimprenditore ha beneficiato della sovvenzione del progetto UNO ricevendo il sussidio per il tramite dell'acquisto di beni in linea con il progetto prestabilito e, ad oggi, tutti coloro che sono stati rimpatriati sono diventati imprenditori di successo in diversi settori di attività nelle loro comunità di origine e non desiderano tentare nuovamente un percorso migratorio.
Le prime attività di progetto e i primi rimpatri sono stati avviati nel mese di settembre 2019 e, da allora, sono stati rimpatriati e reintegrati 22 migranti di ritorno volontario in Senegal e 56 in Nigeria. Tra questi, vi è Serigne Mortalla Diop, un imprenditore nel campo dell’allevamento e dell’agricoltura tornato nel suo villaggio dopo 15 anni di migrazione in Italia.
“Il mio nome è Serigne Mortalla Diop e faccio parte dei migranti rimpatriati volontari assistiti dal VIS nel quadro del progetto UNO. Sono sposato e ho quattro figli. Attualmente risiedo a Gankhal in Senegal, il mio villaggio natale. Gankhal si trova nella regione di Thiès, precisamente nel comune di Medina Dakhar.
La mia storia risale agli anni 2000, sono stato uno tra i primi immigrati irregolari a giungere in Spagna in piroga. Ho lasciato il Senegal nel 2006 per arrivare alle Isole Canarie, in Spagna, dove sono stato accolto e curato dalla Croce Rossa per due mesi in un centro. Ho poi continuato il mio viaggio verso l'Italia, dove ho vissuto dal 2006 fino al 13 marzo 2021, data di ritorno in Senegal.
Sono rimasto 15 anni in Italia senza mai avere la possibilità di tornare a visitare i miei cari in Senegal. Quando sono partito per l'Italia, mia figlia aveva quattro anni, oggi è sposata e ha un figlio.
Ai tempi scelsi di emigrare alla ricerca di migliori condizioni economiche e sociali ma durante il mio soggiorno in Italia non sono mai riuscito ad ottenere i documenti amministrativi per poter svolgere un'attività economica generatrice di reddito e, di conseguenza, ho svolto le mie attività nel settore informale, lavorando nei campi come bracciante agricolo e come venditore ambulante. Ho vissuto nella precarietà e ho affrontato numerose difficoltà, è stato molto difficile poter soddisfare i miei bisogni vitali e sociali e aiutare la famiglia in Senegal.
Di fronte a questa situazione, ho colto l'opportunità offerta dal VIS, grazie al progetto UNO che mi ha permesso di tornare definitivamente in Senegal e sviluppare un progetto di reintegrazione all'interno della mia comunità. Il progetto UNO ha finanziato completamente i costi del mio rientro in Senegal e mi ha sostenuto nell’avvio di una attività imprenditoriale. Assieme all’agente di terreno VIS abbiamo sviluppato un progetto di allevamento di bestiame per la produzione di latte e carne. Si tratta di un allevamento semi-estensivo che mi permette di rivendere periodicamente bestiame e di commercializzare regolarmente il latte di mucca. Oltre al mio progetto di allevamento, ho avviato un progetto di produzione agricola che mi permette di produrre e commercializzare limoni, peperoncini e cavoli.
Grazie ai profitti ottenuti nell'ambito di questo progetto di allevamento di bestiame, oggi riesco a sostenere le spese familiari e a vivo vicino alla mia famiglia. Sono soddisfatto del progetto UNO che mi ha permesso di reintegrarmi con successo nella mia comunità di origine. Le mie attività di allevamento e agricoltura contribuiranno alla creazione di posti di lavoro nelle zone rurali e alla sicurezza alimentare delle famiglie che vivono sul territorio.
Finalmente ho voltato pagine e oggi mi concentro sul mio progetto imprenditoriale dedicando tempo alla mia famiglia e agli amici più cari. Vorrei ringraziare gli attori del progetto UNO che mi hanno sostenuto prima in Italia e poi in Senegal, in particolare l’agente di terreno che con me ha sviluppato questi progetti e mi ha seguito durante tutta la realizzazione.”