Due nuovi pozzi per l'Etiopia
In questi giorni, dopo cinque mesi di lavori, sono stati realizzati nella regione di Gambella, Etiopia, due nuovi pozzi nell'ambito del progetto “Un pozzo per Andrea”.
È stato un percorso complesso, diversi imprevisti hanno più volte fermato i lavori, come la difficoltà a trovare pezzi di ricambio per riparare la macchina scavatrice o la mancanza di cemento per la base dei pozzi. Inizialmente erano previsti un pozzo nel villaggio di Mandey Luak e un secondo nel villaggio di Gok, ma in quest’ultimo, purtroppo, lo scavo non è andato a buon fine poiché si è scoperta una conformazione del terreno non adatta. Si sono quindi spostati i lavori nel villaggio di Lare, anch’esso in attesa di un pozzo, con la promessa di tornare prossimamente a Gok per un nuovo sopralluogo con personale specializzato e altre attrezzature per trovare l’acqua.
Nel villaggio di Lare si è inaugurato il trentesimo pozzo del progetto, in ricordo di Tamara Monti e grazie all'impegno della sua famiglia. È situato in un quartiere di periferia dove vivono tante nuove famiglie e tante altre ne stanno per arrivare. Il pozzo di Mandey Luak è stato invece dedicato ad Anna Costantino. È stato inaugurato il giorno di Pasqua, che in Etiopia si è festeggiato il primo maggio, alla presenza del capo del villaggio. È con lo stesso capo che si è deciso dove costruire il nuovo pozzo, in un luogo dove si prevede che nei prossimi anni verranno ad abitare tante famiglie oggi dislocate nella savana.
Rifornire d’acqua i tanti villaggi isolati dell’Etiopia è la missione che ormai da diversi anni Elisabetta Cipollone, mamma di Andrea, e tutti gli amici del progetto “Un pozzo per Andrea” portano avanti; in un momento così difficile per l’Etiopia, sconvolta dalla guerra civile e dalla pandemia, l’accesso all’acqua potabile è più che mai prezioso ed essenziale.