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Ayah dall'Egitto alle Catacombe di San Callisto

Condividiamo le riflessioni di Ayah, stagista del VIS presso la sede a Roma, durante queste feste trascorse lontana dalla sua famiglia in Egitto e immersa nel parco delle Catacombe di San Callisto.

"L’Italia riesce a sorprendermi sempre sin dalla prima volta che son venuta qui. Lo considero un Paese delle meraviglie, con il quale ho una relazione complessa: un giorno mi sfida, un’altro si prende cura di me; a volte fa male, altre mi rende felice.

Appena ho saputo che sarei venuta a fare il mio tirocinio presso il VIS a Roma, ho fatto una piccola ricerca su internet con la quale ho da subito capito che sarei stata al centro della storia. La sede VIS infatti si trova in Via Appia Antica, una delle più antiche strade, se non la più antica, di Roma. L’ufficio si trova all’interno di un grande e bellissimo parco in cui si trovano le Catacombe di San Callisto e ultimamente anche me (dal momento che risiedo nella foresteria del VIS). Di nuovo, dopo una breve ricerca online, mi sono impaurita realizzando cosa fossero delle catacombe! Ecco perché non ho raccontato ai miei amici dove vivo: son certa che se lo sapessero mi racconterebbero storie spaventosissime. 

Comunque mi godo il posto e, vivendo in un’era di pandemia, qui mi sento al sicuro. È un luogo in cui ripulire i miei pensieri nel mezzo della natura, dove trovare l’ispirazione per il mio prossimo fumetto. Sono certa che tra qualche anno questo posto sarà il ricordo più interessante. Racconterò di quella volta in cui ho vissuto in mezzo alla storia, in uno dei luoghi storici di Roma, quello dove ancora oggi ci sono le catacombe.

Come già detto, mi trovo qui oggi per svolgere il tirocinio collegato al master. Non è la prima volta che visito la capitale, ma l’idea di vivere a Roma - la città del nostro libro di storia del liceo, con la sua arte e tutta la sua storia - è davvero un’occasione unica. C’è un legame antico tra me e Roma che risale forse a quando Cesare Augusto raggiunse l’Egitto, sconfisse Cleopatra e il mio Paese divenne parte dell’Impero Romano. Spesso mi chiedo quali geni si nascondano nel mio DNA, magari potrebbero risalire a qualche generale romano o appartenere a Cleopatra, chissà!

Appena entrata al VIS ho avuto la sensazione di conoscere tutti da sempre. Nel nostro quotidiano parliamo in arabo, inglese e italiano, la situazione ideale per lavorare in un ambiente internazionale. Gli argomenti di conversazione spaziano dallo sviluppo, al cibo e ovviamente al Covid. Grazie alle persone che ho incontrato mi sono sentita parte della famiglia davvero velocemente e facilmente. Mi piace entrare in ufficio e lavorare con gli altri. Per il mio stage sto lavorando a un progetto volto all’integrazione dei migranti in Italia attraverso corsi di formazione pre-partenza e in particolare di lingua. Inoltre, da quando hanno scoperto la mia passione per il disegno, mi vengono assegnati anche compiti in ambito artistico.

Qui ho i miei colleghi a farmi compagnia e grazie a loro, nel rispetto di tutte le restrizioni, ho potuto vivere il Natale italiano. Il VIS si è dimostrato un luogo dove posso imparare e soprattutto condividere. Adesso fa parte della mia storia. Ogni esperienza che viviamo è particolare, a seconda delle persone che incontri e dei momenti che vivi, ecco perché la cosa più importante è la prospettiva con cui la affronti. Nonostante il Covid e le tante difficoltà che devo affrontare essendo lontana dalla mia famiglia, sono grata di far parte della famiglia VIS e di vivere un’esperienza che arricchirà non solo la mia carriera, ma anche il mio misterioso rapporto con l’Italia."