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Sarah

“Tutto è iniziato quando ho sentito un annuncio alla radio comunitaria in cui veniva promosso un corso del VIS per insegnare a produrre black soap. Dopo il corso mi sono organizzata con altre donne e, tutte insieme, siamo andate al grande mercato di Techiman per comprare gli ingredienti e iniziare a produrre il sapone nero in autonomia. In seguito abbiamo anche ricevuto ingredienti dal VIS e portato i prodotti finiti al magazzino di Berekum.

Da quel momento produrre e vendere black soap è diventato il mio lavoro principale; al momento lo faccio in autonomia e vendo i prodotti al mercato locale. Allo stesso tempo rimango in contatto con le altre donne del gruppo, perché sono un membro del consiglio direttivo della Bono Black Soap Women Association, l’associazione regionale che coordina le attività dei gruppi comunitari. Il mio ruolo è organizzativo, mi occupo ad esempio di far arrivare le comunicazioni a tutti i membri e di gestire la distribuzione di materie prime.

Il black soap, oltre a migliorare la mia pelle, che ora è liscia e senza imperfezioni, ha cambiato anche la mia condizione economica e la mia indipendenza. Prima dipendevo da mio marito per i soldi, ora invece ho maggiore autonomia. La vita dei miei figli è decisamente migliorata, con i primi guadagni ho infatti aumentato il capitale da investire nell’attività e ho potuto ampliare la produzione da 10 a 30 saponette per produzione. Inoltre, ho potuto comprare una terra a mio nome. Per me è stato un momento molto importante perché, per le donne ghanesi, è molto difficile riuscire a possedere un terreno, per me è il simbolo della mia autonomia. Inoltre ho potuto sostenere alcune spese mediche per mia sorella ricoverata in ospedale.

Ormai sono diventata abile nella produzione di sapone nero e molte giovani donne vedono in me una leader, ispirandole a diventare imprenditrici. Sono molte le richieste che ricevo per insegnare come si produce il black soap. Ora sto aspettando che il sapone venga ufficialmente riconosciuto dalle autorità ghanesi per avere finalmente l’abilitazione all’insegnamento.”

Il progetto da cui è nato la Bono Black Soap Women Association è stato possibile grazie al VIS, i partenr locali e internazionali e al contributo dell'Unione Europea e della Conferenza Episcopale Italiana che insieme hanno costruito una fitta rete di progetto in cui sono previsti corsi di insegnamento alla produzione di black soap, centri di produzione, un magazzino, supporto al marketing e micro finanziamenti per 1360 donne in condizioni di vulnerabilità.

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