Il rapporto EASO 2021: i principali sviluppi in materia di asilo in tempo di pandemia
Nel 2020 sono state presentate circa 485.000 domande di protezione internazionale nei Paesi UE+, con una diminuzione del 32% rispetto a quelle del 2019. Le restrizioni connesse al COVID-19 attuate nell’UE+ e nei Paesi terzi, infatti, hanno limitato gli spostamenti interni e transfrontalieri, determinando il calo del numero di domande annuali più basso dal 2013.
Tuttavia, nonostante la mobilità ridotta a causa della pandemia, l'analisi dei dati indica il persistere dei flussi migratori: ulteriori investimenti per passare da risposte emergenziali a soluzioni a lungo termine restano necessari.
I principali Paesi di origine, Siria, Afghanistan, Venezuela, Colombia e Iraq, sono rimasti invariati rispetto all'anno precedente e, inoltre, quasi i due terzi di tutte le domande di asilo pervengono da soli tre paesi: Germania, Francia e Spagna, seguite poi da Grecia e Italia.
Il 29 giugno scorso EASO (European Asylum Support Office) ha ufficialmente lanciato la decima edizione della propria relazione annuale sulla situazione dell'asilo: essa presenta una panoramica dei principali sviluppi in materia di asilo intervenuti negli Stati membri dell’Unione europea e in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera (paesi UE+).
Da diversi anni VIS è tra le organizzazioni della società civile che contribuiscono al rapporto EASO e quest'anno lo ha fatto in modo ancora più significativo con una joint submission presentata insieme a due enti salesiani, Don Bosco 2000 e Salesiani per il Sociale, e con il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani e Forum per Cambiare l’Ordine delle Cose.
Dal documento in oggetto spicca un dato importante: nel 2020 sono state presentate nei paesi UE+ all’incirca 14.200 domande di protezione internazionale riguardanti minori non accompagnati.
Il Report evidenzia sia la necessità di rafforzare le garanzie per evitare che i minori durante la procedura di asilo cadano nelle mani dei trafficanti di esseri umani sia l’esigenza di aumentare, in particolare, le misure per proteggere donne e ragazze dalla violenza, dalla tratta di esseri umani e dalle mutilazioni genitali.