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Luigi Bisceglia, Coordinatore regionale programmi del VIS, racconta la situazione in Medio Oriente dopo l'espansione del conflitto in Libano

Negli ultimi giorni, con l'espansione del conflitto e l'apertura del nuovo fronte in Libano, la situazione in Medio Oriente è notevolmente peggiorata. La popolazione è costretta ad abbandonare le proprie case alla ricerca di luoghi sicuri.

Si riporta la testimonianza di Luigi Bisceglia, Coordinatore regionale programmi del VIS per il Medio Oriente, che da oltre 10 anni vive a Betlemme. Parole che descrivono la complessità della situazione, con la speranza che si giunga presto ad un cessate il fuoco.

"Questo ultimo anno è stato estremamente complesso. Il più difficile dei miei tredici trascorsi qui. La violenza efferata e incontrollata ha prevalso sul buon senso, sul diritto internazionale umanitario, sulla tutela internazionale dei diritti umani e sull’arte della diplomazia. Si è sgretolato tutto ciò che abbiamo costruito e in cui abbiamo creduto dalla adozione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo in poi.

L’umanità è stata sconfitta prima il 7 ottobre e poi tutte le volte in cui si è deciso di usare la violenza e la guerra per affermazione di potere e senza alcun rispetto per la popolazione civile. Noi continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di adoperarsi per un cessate il fuoco su tutti i fronti che si sono ormai aperti, perché crediamo che sia fondamentale innanzitutto prendersi cura e portare assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza e ora a quella libanese così come sia fondamentale adoperarsi per liberare gli ostaggi israeliani. Siamo e saremo sempre dalla parte delle vittime.

Nonostante tutto, però, non ci fermiamo né in Palestina né in Libano. A Betlemme supportiamo i Salesiani nel fornire supporto psicologico agli studenti del centro di formazione professionale, ai ragazzi che frequentano l’oratorio e ai gruppi scout. Stiamo per dare avvio a un nuovo progetto di supporto al sistema cooperativo palestinese e ci prepariamo a tornare a lavorare nelle scuole che si trovano in aeree di conflitto e esposte a violenza. In Libano ci stiamo preparando a supportare i Salesiani nel prendersi cura dei primi cento cittadini sfollati - di cui 48 sono bambini, bambine e ragazzi - che sono ospitati nella scuola di El Hossoun (Monte Libano) e sostenere rifugiati siriani e iracheni che frequentano la scuola di Beirut Angels of Hope. I salesiani hanno fornito loro materassi, coperte, vestiti e cibo.

Crediamo nella pace e ci adoperiamo - e adopereremo di tutto e in tutti i modi - perché le persone con cui facciamo un pezzo di strada possano continuare a credere che una vita migliore e dignitosa sia possibile."