29 maggio 2014 - Giornate come quella in cui si è tenuto un grande workshop di produttori agricoli a Shasha ricordano che bisogna aver fiducia nelle persone. E credere nelle capacità, non solo individuali, ma anche collettive.
L’idea di creare un centro servizi Agricoli a Shasha in Repubblica Democratica del Congo è emersa dallo studio di fattibilità preliminare al progetto in corso "Dalla Terra, la Vita", finanziato da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, in cui si sottolinea la completa assenza di una struttura in grado di fornire servizi minimi, ma essenziali, per migliorare la redditività delle produzioni, la qualità delle vita e del lavoro degli agricoltori di Shasha.
Abbiamo fortemente creduto nel fatto che una struttura così importante non dovesse terminare, come spesso succede, con la fine del progetto, ma dovesse avere una lunga vita. Per questo, le associazioni di agricoltori e allevatori beneficiarie sono state chiamate in causa in un workshop partecipativo giovedì 15 maggio, per sviluppare una strategia condivisa per lo sviluppo agricolo della zona. Oltre 100 agricoltori rappresentanti delle associazioni rurali, le autorità locali e diverse organizzazioni internazionali hanno partecipato attivamente ai lavori. L’obiettivo era quello di individuare i punti critici della filiera dei prodotti agricoli di Shasha.
Con orgoglio possiamo dire: è stato fatto molto di più. Abbiamo dato fiducia agli agricoltori, che hanno animato autonomamente tutti i tavoli di discussione presentando proposte, obiettivi, idee, possibili soluzioni ad alcuni problemi e un piano di azione per dare vita al Centro servizi. Con grande soddisfazione, possiamo dire che lo staff del progetto si è limitato “soltanto” ad organizzare e moderare l’evento. Abbiamo sentito tangibilmente la fiducia dei nostri beneficiari e molta gratitudine: questo ci incoraggia nel lavoro che ci aspetta nei prossimi mesi.
A fine giornata si respirava ottimismo e dalle vivaci discussioni che continuavano anche durante il pranzo, a workshop finito, era chiara la volontà degli agricoltori di credere in un progetto che andasse oltre la semplice distribuzione di piccoli attrezzi e mezzi agricoli, ma che creasse qualcosa che tutta la comunità possa riconoscere come proprio.
Alfredo Sinatora
agronomo, volontario internazionale VIS in Repubblica Democratica del Congo