6 febbraio 2013 - Ci chiamiamo Lara e Stefano, da quasi sei mesi viviamo e lavoriamo a Luena, capitale del Moxico una delle regioni più povere e disagiate dell’Angola. Il nostro lavoro consiste nel coordinare ed affiancare un progetto del VIS in partnership con l’UNICEF della durata di 18 mesimirato a sperimentare strategie partecipative e personalizzate per il miglioramento economico e sociale di 50 famiglie vulnerabili, costituite principalmente da ex profughi, rientrati in Angola negli anni successivi la fine della guerra civile angolana.
Considerato l’ambiente rurale in cui ci troviamo ad operare, si è voluto privilegiare il settore agricolo e quello della microimpresa, con corsi di pasticceria e falegnameria.
Lavorare nel Moxico è difficile: Luena è stata una delle città più coinvolte nel conflitto e, dopo 30 anni di guerra, ha molte cicatrici. Aldilà delle mancanze urbanistiche e dei ritardi nella ricostruzione di infrastrutture, sono le stesse persone che ancora portano i segni della sofferenza e delle privazioni vissute.
I rapporti interpersonali sono difficili, spesso guidati dall’invidia e dalla convenienza, gran parte delle conoscenze delle vecchie generazioni sono andate perdute, l’abitudine a vivere giorno per giorno è difficile da superare.
Quando ci è stata proposta ed abbiamo scelto Luena come nostra destinazione sapevamo che avremmo incontrato una realtà complessa e lontana dalle nostre abitudini di vita e dalle comodità. L’unico ospedale della citta’ non è neanche lontamente paragonabile ai nostri standard; esiste un solo supermercato mal fornito e con prezzi molto elevati. Se Luanda da anni è la capitale più cara al mondo, Luena non è sicuramente da meno. La vita sociale è praticamente inesistente e ruota intorno a qualche piccolo bar o ristorante.
La nostra giornata ruota attorno al lavoro, ci svegliamo presto (tra le 5 e le 6 del mattino)come del resto qui fanno tutti, andiamo nell’area del progetto (che qui chiamiamo “il terreno”), distante solo 15 km da dove viviamo, ma per fare questo piccolo tratto di strada impieghiamo quasi un’ora! Sembrerà un tempo eccessivo ma qui la maggior parte delle strade non sono asfaltate e quando piove diventano quasi impraticabili anche per un fuoristrada. Al terreno, assieme agli agronomi, monitoriamo e affianchiamo tutte le attività del progetto.
Molte persone hanno difficoltà a parlare il portoghese, quindi oltre alle attività tipiche dal progetto teniamo corsi di lingua Portoghese per gli adulti che, spesso sono ex profughi ritornati da Zambia e Congo. Abbiamo avviato corsi di alfabetizzazione per i bambini, corsi di educazione igenico-sanitaria e offriamo supporto psicosociale. Il più delle volte la distanza dal terreno non ci permette di rientrare a casa per il pranzo e rimaniamo sul terreno fino al pomeriggio.
La maggior parte delle sere completiamo le pratiche amministrative e burocratiche del progetto, direttamente a casa, che è anche il nostro ufficio. Lavoro questo che è possibile fare solo dopo le 17, con l’arrivo della luce e sempre sperando che internet funzioni, cosa del tutto casuale.
Il lavoro è stancante, a volte i problemi sembrano irrisolvibili e il nostro impegno inadeguato, ma l’affetto con cui queste persone ci ricambia e la speranza che quanto stiamo facendo possa essere di aiuto, ci da ogni giorno lo stimolo di andare avanti.
Lara e Stefano*
VIS Angola
* Stefano prima dell'Angola ha avuto esperienze di cooperazione e volontariato in America Latina e in Tanzania. Lara invece in Guatemala, India e Repubblica Dominicana. Sia Lara che Stefano hanno conseguito un diploma di Master di I livello in "Sviluppo umano locale, cultura di pace e cooperazione internazionale" presso l'Università di Firenze.