11 febbraio 2014 – Ci ha chiamato poco fa il nostro volontario Giulio dal Burundi per informarci della situazione nel Paese dopo le forti piogge abbattutesi sulla capitale Bujumbura nella notte tra il 9 e il 10 febbraio che hanno provocato la morte di decine di persone - almeno 51- e decine di feriti, con centinaia di case crollate e numerose infrastrutture danneggiate. Nella Cité des Jeunes dove operiamo non ci sono state conseguenze. I nostri volontari stanno bene.
Le notizie diffuse nella giornata di ieri, 10 febbraio, dall’agenzia MISNA danno l’idea della gravità della situazione. “Non ci sono posti negli obitori quindi già a partire da questo pomeriggio le vittime verranno seppellite. Gli ospedali pubblici sono sommersi dai feriti mentre i quartieri nord della capitale sono senza luce, acqua potabile né telefono oltre che difficilmente raggiungibili”.
Bujumbura si trova in una conca circondata da montagne. Quando forti piogge cadono in poche ore le inondazioni sono purtroppo inevitabili così come le frane. Le zone più colpite sono i quartieri popolari a nord di Bujumbura: Kamenge, Kinama e Buterere.
“C’è da dire che al di là della particolare posizione geografica e geologica di Bujumbura, che la espone a rischi ambientali, la situazione è aggravata dalla costruzione anarchica delle case e dai materiali utilizzati per la loro realizzazione. – ha riportato una fonte del quotidiano indipendente Iwacu all’agenzia MISNA – La stragrande maggioranza delle abitazioni è fatta di mattoni di terra essiccata che non sono in grado di assorbire tali quantità di acqua piovana né di resistere alla colate di fango scese dalle montagne circostanti”.
Due strade principali che collegano Bujumbura alla Repubblica Democratica del Congo e al Rwanda sono chiuse al transito a causa del crollo di un ponte nel primo caso e di fiumi di fango nel secondo.
Nella difficile situazione attuale va segnalata la reazione partecipe della gente del posto: “al di là delle autorità pubbliche che stanno intervenendo per prestare soccorso alle vittime e ripulire le aeree finite sott’acqua, si è creata una catena di solidarietà da parte della popolazione” dicono ancora fonti della stampa locale.
A Bujumbura ha sede anche un’opera salesiana, appartenente alla Visitatoria “Africa Grandi Laghi” e dedicata a San Giovanni Bosco, che ospita un oratorio, un convitto, un centro di formazione professionale e un centro per il recupero dei ragazzi a rischio.