VIS IN ANGOLA: entro la fine del mese i ragazzi di strada di Lwena avranno la prima casa famiglia

1 ottobre 2013 - Non esistono luoghi di accoglienza a Luena per chi ha lasciato la propria famiglia e per chi non ce l’há mai avuta; per questo il VIS, in collaborazione com la diocese di Lwena, ha deciso di investire i suoi sforzi in un progetto a favore dei ragazzi di strada, che prevede la costruzione della prima casa famiglia di Lwena, riadattando una vecchia scuola ormai in disuso.

Ed è proprio in una vecchia aula di questa scuola che un gruppo di giovani di strada comincia a muovere i primi passi nel leggere e nello scrivere, su banchi pericolanti e usando libri polverosi, usati tempo addietro da altri studenti che hanno scritto il proprio nome e poi abbandonato. Tutto intorno a loro i lavori di ristrutturazione procedono senza sosta, nel tentativo di riuscire a dare loro un tetto prima dell’inizio della stagione delle piogge che si prevede per la fine di questo mese.

In Angola il VIS, ormai da anni, lavora con i ragazzi di strada: a Luanda i risultati raggiunti sono stati importanti e si continua sempre a cercare di “salire qualche gradino” in più per migliorare la qualità di un lavoro tanto delicato quanto fondamentale per un sano sviluppo dei bambini e dell’intera società angolana.

Con il progetto “Ana Jetu” (I Nostri Figli), l’impegno e l’esperienza del VIS cerca conferme anche a Lwena, la capitale del Moxico, una delle provincie più lontane e isolate d’Angola. Qui il fenomeno dei bambini di strada è più sommesso, meno dilagante che in capitale, ma non per questo meno preocupante. Sta crescendo di giorno in giorno, legato al moltiplicarsi della popolazione che, in ritardo rispetto al paese, ma inesorabilmente, lascia la campagna per la città, con la speranza di un’occupazione e di una vita migliore. Finora a quando il VIS e la Diocesi di Lwena non hanno unito le proprie forze, a Luena nessuno si era mai occupato di questi ragazzi che vagano per le strade scalzi, laceri, con lo sguardo ottenebrato dall’ alcool o dalla benzina inalata, in cerca di qualche moneta.

 

Segunda e Tchinyama seguono com curiosità i lavori, osservano la casa prendere forma e timidamente ogni volta chiedono se quella sarà la loro casa. Timidamente, quasi increduli. Ad ogni nostra risposta affermativa, rimangono stupiti per un attimo, poi si guardano negli occhi e sorridono.

Stefano
Volontario VIS in Angola