17 gennaio 2010 - Gli atenei italiani ospitano il minor numero di studenti stranieri (solo il 3,1% degli iscritti), ben sotto la media dei Paesi Ocse (10%). Questo dato è stato evidenziato dalla Fondazione Migrantes durante la Giornata Mondiale delle Migrazioni. Molto avanti invece gli altri Paesi europei i quali registrano rispettivamente il 17,9% (Regno Unito), l'11,4% (Germania), l'11,2% (Francia) di studenti stranieri nei loro atenei.
Le motivazioni principali di questa bassa presenza di studenti stranieri negli atenei italiani sono legate alle poche residenze universitarie presenti, a disposizione soltanto del 2% degli studenti stranieri; alle pochissime borse di studio erogate quasi esclusivamente da enti privati; alla barriera linguistica: i corsi in lingua inglese, fondamentali per l'internazionalizzazione degli studi, sono ancora pochi e presenti a macchia di leopardo solo in alcune università.
I più numerosi tra gli studenti stranieri sono gli albanesi (11.380) seguiti da cinesi e greci (oltre 5.000), rumeni (4.000) e camerunensi (3.000).
L'ateneo con il maggior numero complessivo di iscritti stranieri è la Sapienza di Roma (6.500 studenti, circa il 5% del totale) mentre le facoltà più "gettonate" sono: Economia (17,6%), Medicina e Chirurgia (14,7%), Ingegneria (13,2%) e Lettere e Filosofia (10,4%).
Insomma, le università italiane hanno poco da essere orgogliose, soprattutto in un'epoca in cui si va sempre di più verso la globalizzazione della cultura e dell'istruzione.