10 gennaio 2011 - Alcuni articoli pubblicati negli ultimi giorni di dicembre in Israele e ripresi da alcune testate italiane hanno spinto i superiori dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice presenti in Terra Santa a precisare il loro ruolo e la qualità della reciproca relazione in riferimento all’erezione del muro lungo i Territori della Cisgiordania per rendere più sicuro lo Stato ebraico.
Con un comunicato congiunto, don Giovanni Laconi, direttore dell’opera salesiana e suor Adriana Grasso, direttrice dell’opera delle Suore Salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice di Cremisan, attestano il pieno accordo tra suore e religiosi salesiani che dal 1891 sono a servizio della popolazione con opere sociali e attività di formazione internazionale.
Testo del comunicato:
In riferimento ad articoli di un quotidiano nazionale e di alcune testate online, le Suore Salesiane e i Religiosi Salesiani di Cremisan affermano con chiarezza che non esiste tra loro alcun contrasto e non esistono posizioni differenti in riferimento alla costruzione del “muro”.
Le due comunità religiose, sono autonome nell’organizzazione delle propria attività a favore della popolazione locale, ma hanno sempre vissuto e vivono tutt’ora in ottime relazioni e rispetto vicendevole.
Hanno sempre espresso la loro contrarietà alla costruzione del “muro” e hanno pure espresso, nelle forme ritenute più idonee, piena solidarietà alle famiglie palestinesi di Beit Jala, che nella costruzione del “muro” subiscono ingiustizie e sono private dei terreni di loro proprietà.
A Cremisan, le Suore Salesiane gestiscono una Scuola materna ed elementare e un Centro Giovanile per la formazione integrale dei bambini e dei giovani che li frequentano, accolti tutti senza distinzione alcuna e con un’attenzione particolare ai più bisognosi.
I Religiosi Salesiani sono presenti a Cremisan dal 1891. La prima forma di presenza è stata l’attività di formazione per giovani religiosi di varie parti del mondo (provenienti da oltre 20 nazioni), con un Centro di Studio Teologico. Dopo il trasferimento di questo Centro a Gerusalemme “Ratisbonne”, si sta progettando la ristrutturazione degli edifici per avviare un Centro Internazionale di Formazione Permanente a servizio di giovani e adulti dell’intera Famiglia Salesiana (presente in 132 nazioni) e a servizio delle istituzioni locali interessate.
L’attività di produzione vitivinicola è da sempre all’avanguardia per tecnica e qualità, ed è stata riconosciuta di recente anche a livello internazionale. Essa dà lavoro a una ventina di famiglie della zona e contribuisce al sostentamento delle attività educative e formative dei Salesiani in Terra Santa”.
DICHIARAZIONE DI MAURIZIO SPREAFICO del 27 dicembre 2011
FONTE: AGENZIA DI INFORMAZIONE SALESIANA