18 febbraio 2013- Silvia Montevecchi, volontaria VIS-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo- racconta l’inizio dell’anno scolastico a Luanda, quando due momenti importanti coincidono: la formazione degli educatori per il progetto bambini di strada e l’inizio di una nuova vita per i ragazzi che si preparano a lasciare il Centro Salesiano.
"Venerdì 8 febbraio 2013 è stata una giornata di quelle "piene", in cui vorresti dividerti in due. Per noi del progetto per i bambini di strada di Luanda, era in programma uno dei nostri incontri di formazione per gli educatori dei centri. Ed è stato bello. Abbiamo ancora insistito sulla necessità di usare metodologie attive nell'approccio educativo e didattico, cosa molto difficile in Africa, dove l'insegnamento in genere è ancora mnemonico e unidirezionale. Stimolando il dibattito, sono emerse riflessioni molto interessanti.
Quando si tocca la questione del rapporto tra pedagogia/filosofia/politica, allora gli animi si accendono, perché si capisce che sono contenuti che toccano il nostro quotidiano, la nostra libertà.
Non è stato facile far accettare a queste persone adulte di mettersi in cerchio e lavorare sedute a terra (cosa abbastanza normale nelle nostre scuole) ma ce l'abbiamo fatta, e mi pare che il risultato sia stato positivo, poiché anche loro si divertivano, e hanno capito il senso di quell'attività (per l'alfabetizzazione) fatta con i ragazzini.
Ma al contempo, mentre noi eravamo impegnati in questa sessione formativa, un gruppo dei ragazzini stessi si preparava a cambiare vita. Sì: comincia a febbraio, qui in Angola, il nuovo anno scolastico. E per alcuni di loro, si saluta il centro che li ha accolti quando erano sulla strada, soli, malandati e in molti casi dipendenti dalla "gasolina", per andare ad un altro centro, quello di Kala Kala, dove resteranno 3 anni, cercheranno di imparare un mestiere, e si prepareranno per entrare completamente nella vita adulta, in maniera sana.
Sarebbe stato bello accompagnarli in questa avventura, ma i due impegni si sono sovrapposti. Siamo però riusciti a salutarli mentre si preparavano ad entrare nel grande 4x4, con i loro zainetti, i cappellini, le magliette, e soprattutto la loro emozione.
Ciao ragazzi, in bocca al lupo. I grandi, qui, continuano a formarsi per voi, per cercare di darvi sempre il meglio: ciò che meritate".
Silvia Montevecchi, volontaria VIS in Angola