Ti ricordi del Centrafrica? Aggiornamenti dalle comunità Salesiane di Bangui

14 marzo 2014 -  Dal 5 dicembre scorso, a causa della violenza tra diversi gruppi armati a Ba ngui, nella Repubblica Centro Africana, centinaia di migliaia di persone hanno cercato rifugio in istituzioni che offrono una certa sicurezza, come le chiese e l’aeroporto; una parrocchia salesiana e il Centro Don Bosco continuano ad accogliere i rifugiati, mentre la Procura Missionaria Salesiana di Madrid ha lanciato la campagna “Ti ricordi del Centrafrica?” per raccogliere gli aiuti necessari.

La parrocchia salesiana di Galabdja – un quartiere della capitale – conta su 4 religiosi e comprende anche una scuola e un dispensario medico sempre aperto. Di notte arriva ad ospitare oltre 20.000 persone. Il Centro Don Bosco a Damala, sempre a Bangui, anch’esso con 4 salesiani operative e che include anche un liceo e una scuola professionale, attualmente ospita 50.000 persone. All’aeroporto attualmente si calcola ci siano 60.000 rifugiati, ma in passato si è arrivati ad averne anche oltre 100.000.

Commenta uno dei Salesiani: “All’inizio tutto è stato caotico nella nostra parrocchia, a Galabdja; poi, quando siamo riusciti ad organizzarci con la gente della parrocchia e del quartiere e dopo, con l’arrivo dei militari congolesi e di alcune istituzioni internazionali come la Croce Rossa, Action contre la Faim, PAM, Medici del Mondo e UNICEF, attraverso l’assistenza medica, la distribuzione del cibo e i servizi igienici, la situazione è tornata sotto controllo, anche se pur sempre precaria”.

Le difficoltà ad accedere al cibo sono ancora molte. Ad esempio, prosegue il salesiano: “l’ultima distribuzione nella nostra parrocchia ha avuto luogo il 9 gennaio, cioè sono 2 mesi che non riceviamo alcun aiuto alimentare. Sembra miracoloso che la gente possa resistere così a lungo senza svenire”.

Presso l’opera di Damala gli sfollati sono ancora molti di più. “Nella comunità all’inizio eravamo completamente sopraffatti dalla marea di persone che avevano occupato qualsiasi angolo: cortili, saloni, chiesa... dovevamo fronteggiare le questioni di sicurezza, la distribuzione dell’acqua, i servizi igienico-sanitari, oltre ad ospitare i numerose feriti o i cadaveri... Abbiamo dovuto dare alloggio in comunità a diversi sacerdoti costretti a fuggire a causa della situazione insostenibile nelle loro parrocchie”, racconta uno dei Salesiani del Centro Don Bosco.

Riguardo alla vita religiosa, osserva che “nonostante i problemi quotidiani abbondino, abbiamo organizzato la nostra vita comunitaria e i momenti forti della giornata li passiamo insieme... Anche nelle grandi difficoltà incontrate non abbiamo perso la pace e sempre ci siamo sostenuti. Il sostegno costante e materno di Maria Ausiliatrice lo abbiamo percepito nitidamente in ogni momento di questa terribile crisi umanitaria”.

Per continuare a sostenere la popolazione bisognosa della Repubblica Centrafricana la Procura Missionaria Salesiana di Madrid ha lanciato la campagna “Ti ricordi del Centrafrica?”, che vuole riportare l’attenzione sulla grave situazione del paese e chiedere alla comunità internazionale di non fingere di non vedere.

fonte: INFOANS.ORG