12 luglio 2011 - Il 9 luglio 2011, il Sudan del Sud è diventato uno stato indipendente, il 54° del continente africano. Alla soddisfazione per un evento a lungo atteso dalla gente fa riscontro la preoccupazione per i conflitti ancora aperti nei territori dell’Abyei e del Sud Kordofan.
Intanto il nuovo Stato si è candidato ufficialmente come membro delle Nazioni Unite. L’ammissione deve ricevere il voto favorevole di almeno nove dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza e dei 5 membri permanenti – Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Se il Consiglio approva la proposta, questa è sottoposta al voto dei 192 membri dell’Assemblea Generale, dove è necessaria una maggioranza dei due terzi dei membri presenti e votanti per l'ammissione del nuovo Stato.
L'indipendenza del Sud Sudan è il risultato del referendum tenutosi nel gennaio di quest’anno allo scadere dell'accordo del 2005 di Pace (CPA), che pose fine alla decennale guerra civile tra il Nord e il Sud del Sudan.
La Chiesa locale e i Salesiani si stanno impegnando per la promozione della pace e dei valori di fratellanza tra la popolazione.
Le istituzioni ecclesiali, in particolare quelle cattoliche, che hanno accompagnato e sostenuto la volontà di riscatto del Sud, da tempo hanno manifestato la volontà di porre questa svolta epocale sotto il segno della riconciliazione, dell’unità e della pace, in modo che la nuova nazione possa avviarsi verso un futuro di sviluppo e prosperità durevoli.
La comunità salesiana conta già varie presenze in 4 città nel nuovo stato: Tonj, Wau, Maridi e Juba. In quest’ultima la missione salesiana si sta rapidamente sviluppando. Dapprima è stata eretta una sala polivalente dove bambini e ragazzi possono pregare, studiare e giocare; poi è stata disposto il prefabbricato dove risiede la comunità; e il 14 maggio, con la benedizione dall’arcivescovo della città, mons. Poalino Lukudu Loro, è stata inaugurata la nuova scuola, affidata alla Figlie di Maria Ausiliatrice. Altri progetti sviluppati con successo nell’anno passato sono il “Programma di Educazione Pace”, un corso di 3 settimane rivolto agli studenti e gli insegnanti della scuola primaria; e la realizzazione di una scuola di musica e di un’aula informatica per i giovani.
L’Economo del centro, don Johnson Paulraj, prevede di poter aprire entro il 2012 le prime strutture di una scuola secondaria.
(da ANS - Juba)