08 febbraio 2012 - Oltre 400 bambini sono stati uccisi in Siria dallo scoppio delle violenze, lo scorso marzo, fino a fine gennaio. Lo ha affermato l'Unicef ieri a Ginevra. Sempre secondo informazioni di organizzazioni dei diritti umani locali oltre 400 minori sono in carcere, ha detto a Ginevra la portavoce Marixie Mercado. Nel frattempo il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha disposto il richiamo a Roma per consultazioni dell'ambasciatore italiano a Damasco Achille Amerio. Lunedì il segretario generale della Farnesina Giampiero Massolo aveva espresso all' ambasciatore siriano a Roma Khaddour Hasan la più ferma condanna e lo sdegno del governo italiano per le inaccettabili violenze perpetrate dal regime di Damasco nei confronti della popolazione. Ma le violenze continuano: ieri almeno 21 civili e quattro soldati sono rimasti uccisi
Chi invece non farà passi indietro è l'Unione europea. "Non ritireremo le delegazioni diplomatiche dalla Siria - dice un portavoce dell'alto rappresentante Ue Catherine Ashton - E' importante avere persone sul terreno, considerando che in Siria non possiamo contare su libertà di stampa".
Unicef. "Arrivano notizie di bambini che vengono arbitrariamente arrestati, torturati e abusati sessualmente mentre sono nelle carceri", ha aggiunto l'agenzia Onu in un comunicato. La Mercado ha spiegato che i dati derivano dalle organizzazioni siriane a tutela dei dritti umani e che l'Unicef li ritiene "attendibili".
"Negli ultimi giorni i bombardamenti intensi delle forze governative nei quartieri civili di homs hanno causato senza alcun dubbio nuove sofferenze ai bambini", ha aggiunto Mercado.
L'Unicef non ha accesso a queste zone, è stato spiegato. "Ma alcune notizie credibili, che arrivano in particolare da media internazionali presenti a Homs, ci dicono che ci sono bambini in preda alle violenze", ha insistito Mercado. Il tutto mentre il ministero dell'Interno siriano annuncia che andranno avanti le operazioni delle forze governative "contro bande di terroristi armati" nella provincia di Homs.
Scontri a Homs. I carri armati dell'esercito siriano si stanno dirigendo verso il centro di Homs. Lo denuncia l'inviato della Bbc Paul Wood nella città siriana, precisando che al momento non ci sono segnali di un attacco di terra. All'alba di oggi, le 6 in Siria (le 5 in Italia), il reporter britannico aveva riferito che le forze governative siriane avevano ripreso i cannoneggiamenti su Homs, dove nel fine settimana si è registrato un vero e proprio massacro. Gli abitanti della città stanno subendo uno dei più violenti attacchi da parte delle forze governative da quando sono iniziate le rivolte a metà marzo. Le zone di Homs colpite questa mattina da artiglieria pesante appaiono ora deserte.
Lavarov a Damasco. Al momento sono in corso imponenti manifestazioni a Damasco e Aleppo, organizzate dal regime di Bashar al-Assad 1, in vista dell'arrivo nella capitale siriana del ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Con lo stesso Lavarov che dice ad Assad: "Ogni leader di ogni paese deve essere consapevole della sua parte di responsabilità. Voi siete consapevoli della la vostra". La tv di Stato siriana sta mostrando con un collegamento diretto in particolare la manifestazione in corso nella zona di Mothalik Aljanobi, nella capitale, dove decine di migliaia di persone stanno sventolando bandiere russe e siriane per ringraziare Mosca di aver posto il veto alla nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che avrebbe condannato il regime siriano per la violenta repressione. "In risposta alle aspirazioni legittime dei popoli ad una vita migliore, devono essere effettuate le riforme necessarie", ha dichiarato Lavrov.
Tunisia e Francia. Parigi ha richiamato oggi per consultazioni il suo ambasciatore a Damasco. E giovedì tornerà, a Tunisi, per consultazioni l'ambasciatore tunisino a Damasco. Nei giorni scorsi, la Tunisia ha rotto le relazioni con Damasco, espellendone l'ambasciatore, dopo il massacro di civili nella città di Homs.
Arrestate presunte spie. La polizia tedesca ha arrestato oggi due uomini accusati di attività di spionaggio in favore del regime di Damasco. I due sospetti sono un 47enne tedesco-libanese e un 34enne di nazionalità siriana. "Sono fortemente sospettati di avere compiuto per anni attività di spionaggio ai danni di figure di opposizione in germania e in favore dei servizi di intelligence siriani", ha riferito la procura tedesca.
(Fonte: www.Repubblica.it)