Siria: aiuto ai civili e ricerca del personale espatriato

19 dicembre 2012 - L'Onu lancia un appello record di 1,5 miliardi di dollari per far fonte alla crisi umanitaria siriana nei primi 6 mesi del 2013: i fondi saranno destinati ad aiutare 4 milioni di siriani nel Paese e i rifugiati nei Paesi vicini che potrebbe raggiungere il milione. ''E' il piu' ampio appello di fondi di breve termine mai lanciato'', spiegano all'Onu di Ginevra. (ANSA)

I riflettori dei media si stanno spegnendo mentre gli orrori della violenza e della devastazione continuano a seminare distruzione.
 

Non ci sono ancora notizie, invece, del rapimento dell'ingegnere italiano Mario Belluomo e di due suoi colleghi russi. Spunta la richiesta di riscatto come condizione per la loro liberazione. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri di Mosca, che ha divulgato anche i nomi dei connazionali rapiti. I due russi si chiamano V.V.Gorelov e Abdessattar Hassoun. Quest'ultimo ha anche la cittadinanza siriana. Tutti e tre i rapiti sono dipendenti dell'industria siderurgica di Hmisho.
 

Mosca, intanto, ha inviato un gruppo di navi da guerra della flotta del Baltico e navi di supporto verso la costa siriana per contribuire a una eventuale evacuazione dei cittadini russi. "I preparativi sono stati conclusi in fretta", ha spiegato una fonte russa da Baltiisk. "Il comando non ha fissato alcun termine per il ritorno a Baltiisk - ha continuato la fonte - dipenderà dalla situazione in Siria. Alcune delle navi potrebbero trasportare i cittadini russi evacuati ai porti sul Mar Nero".
 

ll rapimento di Mario Belluomo, originario di Catania, non è avvenuto ieri, come ha chiarito uno dei cinque fratelli dell'ingegnere, Gianfranco: "Mio fratello è stato sequestrato in Siria nei giorni scorsi. Lo sapevamo da giorni del rapimento, anche perché non avevamo avuto contatti con mio fratello, che si faceva sentire spesso. Speravamo che la notizia non trapelasse. Insieme ai responsabili dell'Unità di Crisi della Farnesina - ha spiegato - volevamo che non trapelasse per evitare di farlo diventare un caso internazionale".
 

Il ministro degli Esteri Giulio Terzi aveva infatti detto che "l'incolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo". "Anche in questo caso, in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre ambasciate e consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio".
 

E' stato intanto liberato il giornalista americano della Nbc, Richard Engel, sequestrato anche lui in Siria giovedì scorso. Lo ha reso noto l'emittente americana. "Dopo esser stati tenuti in ostaggio per cinque giorni da un gruppo sconosciuto, il capo dei corrispondenti esteri della Nbc, Richard Engel, e la sua troupe sono stati rilasciati illesi e si trovano già fuori dal Paese", si legge in una nota della Nbc. La liberazione è avvenuta in seguito a una sparatoria a un posto di blocco dei ribelli della brigata Ahram-al-Shram. Non si sa chi sia stato a rapire Engel, 39 anni, e i collaboratori di cui non è stata resa nota l'identità, ma fonti dell'emittente hanno riferito che non sembra trattarsi di lealisti del regime di Bashar al-Assad e che non erano pervenute richieste di riscatto. Il sequestro era avvenuto poco dopo l'ingresso del giornalista e dei suoi collaboratoti in territorio siriano, dalla frontiera con la Turchia. Gli ostaggi erano stati caricati su un camion che li ha trasferiti in un villaggio vicino alla cittadina di Màarat Misrin. Durante la loro prigionia sono stati tenuti bendati e legati, ma non gli è stato fatto del male. Engel, che fu uno dei pochi inviati a coprire tutta l'ultima guerra in Iraq, era entrato alla Nbc nel maggio 2003. (Repubblica on-line)