7 aprile 2014 - L’accensione di una fiamma al memoriale di Gisozi, a Kigali, da parte del presidente Paul Kagame, con una torcia che ha percorso il paese delle Mille colline negli ultimi tre mesi, ha segnato l’avvio ufficiale delle celebrazioni del ventennale del genocidio. La fiamma rimarrà accesa per cento giorni, la durata dei massacri della primavera del 1994. Come ogni anno il lutto, ‘icyunamo’ in lingua kinyarwanda, ha inizio il 7 aprile, Giornata internazionale di commemorazione del genocidio dei Tutsi.
“Un tempo per ricordarsi delle vite perse, per dare prova di solidarietà con i sopravvissuti e per unirci affinché non accada mai più, in Rwanda come altrove” recita il programma ufficiale. A seguire l’atteso intervento del capo dello Stato nel principale stadio della capitale, con la partecipazione di rappresentanti di numerosi paesi e organizzazioni internazionali, tra cui il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon.
Una commemorazione che si svolge in un clima di rinnovate polemiche e tensioni diplomatiche tra Kigali e Parigi. Dopo le ultime accuse di Kagame sul “coinvolgimento diretto della Francia nell’esecuzione stessa del genocidio”, il ministro della Giustizia Christiane Taubira ha annullato il viaggio in Rwanda. Avrebbe dovuto essere sostituita dall’ambasciatore francese a Kigali Michel Flesch, il quale, però, è stato dichiarato dalle autorità locali “persona non grata” alle celebrazioni.
Il lutto ufficiale si concluderà il prossimo 4 luglio, data dell’ingresso a Kigali 20 anni fa del Fronte patriottico ruandese (Fpr), guidato da Kagame, che mise fine ai massacri nei quali hanno perso la vita tra 500.000 e 800.000 persone, per lo più Tutsi ma anche Hutu moderati.
fonte: MISNA.ORG