12 giugno 2020 - Oggi per i diari di resto@ttivo nel mondo pubblichiamo la testimonianza di Gianpaolo Gullotta, rappresentante Paese VIS in Ghana.
È un pomeriggio di inizio giugno, il tempo è soleggiato a Sunyani. Lo staff in loco del VIS, nonostante il periodo di lockdown imposto dal Presidente Nana Akufo-Addo, non si è mai fermato ed è pronto per dare seguito al Progetto Stop Tratta con l’inaugurazione di due Mentorship Farms, fattorie didattiche finalizzate a promuovere l’insegnamento di nuove tecniche di agricoltura organica anche attraverso metodologie innovative, come le greenhouse, volte a preservare l’ambiente.
C’è entusiasmo e voglia di insegnare, allo stesso tempo verrà data particolare attenzione alla sicurezza, con un apposito protocollo: ci saranno infatti igienizzanti per le mani per tutti i partecipanti, mascherine e veronica bucket (un meccanismo apposito per il lavaggio delle mani, consistente in un secchio d’acqua con rubinetto fissato sul fondo montato all’altezza delle mani ed una ciotola per raccogliere l’acqua). Svolgendosi all’aperto, il training fornisce ulteriori garanzie di sicurezza anti Covid-19.
Per rispondere all’emergenza il VIS ha previsto un ulteriore progetto di sensibilizzazione attraverso specifiche interviste radio, usate per trasmettere informazioni utili alla conoscenza e prevenzione del rischio contagio. Verrà inoltre distribuito materiale informativo alla popolazione.
Non è stato facile far partire la formazione nel rispetto delle norme sanitarie disposte dal governo. Il VIS, non si è fatto fermare neanche da questo ostacolo, chiedendo una valutazione del Public Emergency Committee delle due municipalità in cui verranno erogati i corsi, Dormaa East e Dormaa Central, ottenendo l’auspicato ed atteso via libera. All’inaugurazione dei due corsi erano infatti presenti i sindaci delle due municipalità, insieme ai Chief e alle Queen Mother, autorità tradizionali ghanesi.
Il numero di partecipanti, rispetto ai precedenti training, è stato ridotto a sedici, per ovvi motivi di prevenzione sanitaria, però mantenendo ugualmente una particolare attenzione al gender balance, garantendo la metà dei posti alla popolazione femminile. Il VIS provvederà anche a dei contributi fuori dal progetto, per esempio garantendo la distribuzione di cibo durante la formazione.
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