Si celebrano oggi i 60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Anniversario che richiede una riflessione profonda e l'assunzione di nuovi impegni per conseguire miglioramenti concreti in ambito Diritti Umani.
"Essere indipendenti e non aver paura di confrontarsi con coloro che violano i diritti umani, che in gran parte sono gli Stati. Il mio ruolo è prima di tutto quello di denunciare, senza timore, le violazioni dei diritti; successivamente devo formulare delle raccomandazioni sulle iniziative da intraprendere" dichiara Navi Pillay - alta commissaria dell'Onu per i diritti dell'essere umano.
A distanza di 60 anni dalla nascita della dichiarazione oggi le violazioni dei diritti non sono poi casi rari e/o isolati. In paesi come Afganistan, Iraq, Congo, Zimbawbe, Gaza, Myanmar vengono violati ancora i diritti di base. Razzismo, abusi, processi iniqui, mancanza di libertà di espressione, ingiustizia, disuguaglianza, e impunità sono tratti significativi del mondo di oggi.
Come difendere e tutelare i diritti umani? Quali le azioni?
Continua Navy Pillay "Le sfide sono molto numerose. Ma quello che più conta è che la comunità internazionale tenga finalmente in seria considerazione i diritti umani. Ritengo inoltre che una delle grandi sfide è aiutare le organizzazioni non governative (ONG) e la società civile ad essere più forti e risolute quando si tratta di sfidare i governi."
Promuovere e realizzare i diritti umani è un impegno serio e permanente. Un impegno che esige una visione condivisa tra i diversi paesi e governi, associazioni e enti non governativi che rappresentino le società civili, una reale e concreta leadership collettiva a salvaguardia e tutela dei Diritti Umani nel mondo.