E' stato presentato oggi a Roma il Rapporto 2008 dell'Associazione "Nessuno tocchi Caino" per ricordare, nonostante le moratorie, lo scenario attuale in tema di pena di morte nel mondo.
Valutando positivamente i passi in avanti registrati nell'ultimo anno, i dati assoluti sono in aumento a causa dell'impennata nelle esecuzioni in Iran e Arabia Saudita. E' questo in sintesi il contenuto del rapporto presentato oggi a Roma. Il documento espone i fatti più importanti del 2007 e dei primi sei mesi del 2008, che, si legge, "confermano l'evoluzione positiva verso l'abolizione della pena di morte in atto da oltre dieci anni".
Tendenza oscurata a livello di cifre globali, spiega il rapporto, dall'escalation "di esecuzioni registrate in Iran, dove sono aumentate di un terzo, e in Arabia Saudita, dove sono quadruplicate". Il risultato finale è che "il numero delle esecuzioni è aumentato: nel 2007 ve ne sono state almeno 5.851, a fronte delle almeno 5.635 del 2006".
Ancora una volta, denuncia l'associazione"Nessuno tocchi Caino" , l'Asia si è confermata il continente dove si pratica la quasi totalità della pena di morte nel mondo: "Se contiamo che in Cina vi sono state almeno 5.000 esecuzioni (in diminuzione rispetto all'anno precedente ma sempre l'85% del totale), il dato complessivo del 2007 per il continente corrisponde ad almeno 5.782 esecuzioni, in netto aumento rispetto al 2006 quando erano state almeno 5.492 e al 2005 quando furono almeno 5.413".
Anche gli Stati Uniti, per le Americhe, e la Bielorussia, per l'Europa, hanno "compresso" le loro esecuzioni nel corso del 2007 nonostante il numero di persone giustiziate nel mondo sia stato almeno 5.851