Parlare Civile: quando le parole sono muri o ponti

11 giugno 2013 - Oggi alla Camera dei Deputati verrà presentato "Parlare Civile", un libro, un seminario e anche un progetto molto ampio che mira a creare un dibattito intorno all'uso discriminatorio delle parole.

Il VIS ha partecipato lo scorso 18 aprile al seminario "Parlare Civile" rivolto ai giornalisti, agli operatori della comunicazione nel sociale che prende il nome proprio dall'omonimo libro realizzato per la Bruno Mondadori Editore da Redattore Sociale e Parsec.

Una utlilissima giornata di riflessione e studio sull'uso e il ruolo del linguaggio, delle parole per creare discriminazioni.

"NON ESISTONO PAROLE SBAGLIATE, MA ESISTONO PAROLE USATE MALE." Aggiungiamo "Le parole possono essere muri o ponti. Possono creare distanza o aiutare la comprensione dei problemi. Le stesse parole usate in contesti diversi possono essere appropriate, confondere o addirittura offendere. Quando si comunica occorrono precisione e consapevolezza del significato, del peso delle parole. Non è facile, ma è necessario "parlare civile". 
 
Il progetto è un efficace contributo al dibattito intorno alla Carta di Roma della quale abbiamo parlato anche nella nostra rivista "Un mondo possibile" l'anno passato e durante  uno degli incontri della scuola di mondialità insieme a Lorenzo Guadagnucci della rete dei Giornalisti Contro il Razzismo. Ricordiamo inoltre chenel modulo di comunicazione previsto nella formazione dei nostri volontari internazionali forniamo a tutti i "partenti" la Carta di Roma e invitiamo a riflettere ed usare le parole consapevoli delle conseguenze che potrebbero provocare. 
 
Le parole della cooperazione internazionale incontrano  quelle analizzate dalla ricerca di Parlare Civile (Migranti, clandestini, badanti, vu cumprà, negri, persone di colore, lucciole, terroristi, fondamentalisti) e temi di attualità che qualsiasi cittadino "consuma" tutti i giorni e legge nei giornali (disabili, genere, femminicidio, poveri, homeless, mendicanti, prostitute, rom, sinti, matti, salute mentale).
 
Ringraziamo i promotori di Parlare Civile e cercheremo di dare, alla luce della nostra esperienza di cooperazione a fianco dei bambini e dei giovani più vulnerabili nel mondo,  il nostro contributo, non solo al dibattito, ma anche all'azione che l'accompagnerà per creare un linguaggio capace di non pesare e non discriminare.
 
Il blog del progetto è http://www.parlarecivile.it
 
Alessandra Tarquini
Responsabile comunicazione VIS