23 maggio 2018 - È da oggi online e scaricabile “ICERD e CERD: una guida per la società civile”. La prima guida operativa in lingua italiana, curata dal VIS in collaborazione con la ONG internazionale IMADR, inserita fra gli strumenti operativi per la società civile sul sito del Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione razziale (Cerd). Un manuale essenziale che guida il lettore nella conoscenza e nella diffusione dei temi della Convenzione internazionale sulla eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD) ed aiuta le organizzazioni non governative a dare un contributo e partecipare alle sessioni del CERD.
La Convenzione, deputata alla lotta a ogni tipo di discriminazione razziale, è stata adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1965 ed è entrata in vigore nel 1969. Nel corso degli anni è aumentato il numero di Stati che l’hanno introdotta nel proprio ordinamento. Il trattato, infatti, è legalmente vincolante per gli Stati che l’hanno sottoscritta: ogni Stato ha l’obbligo di difendere e implementare tutti gli articoli della Convenzione e ad oggi sono ben 174 gli Stati che l’hanno ratificata.
La guida originariamente in lingua inglese “ICERD and CERD: A Guide for Civil Society Actors” redatta dall’International Movement Against All Forms of Discrimination and Racism (IMADR) è ora affiancata dalla versione italiana curata per il VIS da Barbara Terenzi e Emma Colombatti.
Una collaborazione importante quella con IMADR, iniziata da lungo tempo a Ginevra nel corso delle sessioni del CERD che consideravano l’Italia, che ha visto di recente VIS, IMADR, Don Bosco 2000, il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani e rappresentanti del PDO salesiani del progetto Co-Partners in Development impegnati insieme nel Side Event alla Sessione del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite lo scorso marzo a Ginevra.
La realizzazione della guida operativa CERD in italiano contribuisce ad illustrare e dare lustro al lavoro quotidiano del VIS portato avanti per la promozione e protezione dei diritti umani, riconoscendone così anche il contributo alla costruzione di una nuova cultura dei diritti umani.