Ogni favola è un gioco. Due scuole al terzo posto del nostro concorso. Vi presentiamo il lavoro degli studenti di Rovagnate

18 giugno 2014 - La 2°D della scuola “Don Piero Pointinger” di Rovagnate ottiene il terzo podio, a pari merito con  le classi 1°D e 2D dell’Istituto Comprensivo Statale “Villaggio Prenestino” di Roma,per il concorso “Ogni favola è un Gioco” promosso dal VIS insieme al MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca).

Il bando invitava le scuole a promuovere la conoscenza e una riflessione sui diritti dei bambini, sulla base della Carta Internazionale dei diritti dei minori e il confronto delle diverse realtà di Paesi, come il Pakistan, dove promuovere e proteggere i diritti dei bambini è molto difficile..

Il lavoro è realizzato interamente per mano degli studenti della 2°D. Si tratta di un interessante video clip “I Diritti dei Bambini” che unisce immagini di momenti quotidiani della vita di un bambino occidentale a quelle dei bambini pakistani accuratamente scelte, una selezione di canzoni accompagna la visione.

La narrazione vuole sottolineare la diversità che guida le normali attività dei bambini nel nostro Paese rispetto ai giovani meno fortunati in molte altre parti del mondo come sottolinea la Professoressa Claudia Fumagalli, docente di lettere e coordinatrice del progetto presentato al concorso, che abbiamo raggiunto al telefono per farci raccontare il processo di ideazione  e realizzazione di questo bel filmato.

  •    Come ci si sente ad essere i vincitori del concorso?

Fare il lavoro è stato bellissimo e ottenere questo riconoscimento ci ha reso  delle “celebrità” a scuola, anche le famiglie ne sono rimaste molto contente. I ragazzi sono stati i veri protagonisti di questa attività, abbiamo imparato molte cose nuove, importanti e imprescindibili. La Carta dei diritti del minore racchiude infatti molti diritti che i miei alunni davano per scontati. Molte cose, come la merenda, un pasto caldo, i vestiti, i medicinali, che i ragazzi pensano come normalità non sono però sicurezze per tanti altri bambini in molte parti del mondo.

  • Qual è stato il percorso che vi ha portato a scegliere e sviluppare questo lavoro?

La scelta è avvenuta un po’ per caso:, nel senso che ho avuto la fortuna di leggere il bando e me ne sono interessata da subito poiché il tema meritava veramente l’impegno che poi ha coinvolto tutti gli studenti. In classe ho proposto l’attività e ho poi ,  rispettando e valorizzando la creatività dei ragazzi, abbiamo costruito insieme la nostra storia dei diritti.  Abbiamo visto il filmato sul Pakistan e letto le favole che il VIS ci ha fornito, individuando i diritti celati in ogni favola.

Ho proposto a loro di riorganizzare le idee e di immaginare quale secondo loro sarebbe stata la modalità migliore con cui fare il nostro lavoro. Così ognuno ha detto la sua: chi ha parlato di cartelloni, chi di filmato, chi di confronto tra le diverse realtà. Alla fine abbiamo scelto insieme le idee che entusiasmavano di più e le abbiamo unite, come fossero un puzzle.

Il risultato è stato quello di realizzare un video in cui ogni gruppo aveva interpretato e ideato l’immagine di uno dei diritti in contrapposizione ad altre immagini dove questi diritti non vengono rispettati o esercitati.

Il video è stato poi montato grazie alla tecnologia a disposizione nella scuola, alla complicità della classe e, in particolare, di un alunno molto bravo e paziente.

  • Quale è il mondo possibile che lei immagina?

Dopo questa piacevole esperienza voglio essere speranzosa e soprattutto immaginare un mondo in cui i ragazzi, senza dubbio i soggetti più deboli della nostra società, possano vedere rispettati i loro diritti all’istruzione, alla vita, al gioco e a tutte quelle cose giuste per sostenere e sviluppare la crescita serena di un individuo.

Dal canto nostro non ci siamo fermati con questo lavoro, ma abbiamo deciso di rendere ancora più concreto il nostro percorso sulla strada dei diritti dei giovani, sostenendo un progetto di adozione a distanza. Il ragazzo che abbiamo deciso di appoggiare, si chiama Angelo vive in Madagascar e oggi grazie ad una  nostra piccola azione ha finalmente garantito il diritto all’istruzione!

Beatrice Gelsi

Scuola di giornalismo internazionale Fondazione Lelio Lisli Basso

In tirocinio presso l’ufficio comunicazione del VIS