5 marzo 2012 - Oggi il Committee on the Elimination of Racial Discrimination (CERD - Comitato Onu sulle discriminazioni razziali) torna a considerare l’Italia nella sua 80’ sessione.dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 nella sede europea delle Nazioni Unite, al Palais Wilson di Ginevra.
Presente nella città svizzera per tutto il periodo dei lavori, dal 27 febbraio al 5 marzo, anche il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, la rete di oltre 86 Organizzazioni Non Governative e Associazioni della società civile italiana, chiamato dal CERD a elaborare e presentare la propria analisi – nella forma di “submission of information” - dell’attuazione da parte del nostro Paese degli obblighi internazionali sanciti dalla Convenzione internazionale sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione razziale (CERD) approvata nel 1965 dalle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia nel 1976. Il CERD ne monitora l’applicazione da parte degli stati e dei governi che sono tenuti a presentare periodicamente un rapporto.
Il Comitato ha presentato la sua analisi in plenaria lo scorso 27 febbraio e il 2 marzo nel corso di una riunione informale durante l’intervallo del pranzo “Lunch Time Briefing”, con i membri del Comitato CERD a Ginevra per approfondire il tema delle discriminazioni in Italia.
Barbara Terenzi, Coordinatore del Comitato, della Fondazione Basso, Debora Sanguinato del VIS e Francesco Rizzi di ASGI hanno ulteriormente dettagliato in questo secondo incontro riservato i contenuti presentati con i rapporti informativi e l’intervento formale in plenaria di lunedì passato.
Gli esperti del Comitato CERD, con il Relatore Speciale hanno partecipato in maniera molto attiva a questo secondo incontro di preparazione al confronto e dialogo interattivo con la delegazione ufficiale governativa italiana. La società civile insieme agli esperti CERD hanno ulteriormente analizzato la situazione italiana in materia di discriminazione attraverso uno scambio informale vivace e dettagliato che ha cercato di comprendere a fondo le problematiche e il momento particolare che l’Italia sta vivendo a livello politico.
Le risposte e integrazioni dei presenti sono state integrate e supportate dalla documentazione aggiuntiva inviata nei giorni precedenti dall’Italia di Antigone, Articolo 21, Unione Forense e Gruppo di Lavoro per la CRC.
L’istituzione nazionale indipendente per i diritti umani, i migranti, i minori, la disabilità, la scuola, l’educazione ai diritti umani, i Rom, Sinti e Camminanti, carceri e giustizia, media e messaggi di incitazione all’odio razziale, alcuni dei principali temi toccati in attesa dell’incontro finale e conclusivo che vedrà l’Italia considerata davanti al Comitato CERD delle Nazioni Unite allo scadere dei quattro anni.
Ogni quattro anni infatti gli Stati Parte sono tenuti a presentare un rapporto periodico sull’adempimento degli obblighi e delle misure previste dalle Convenzioni internazionali delle sistema Nazioni Unite in materia di diritti umani a cui hanno aderito e ratificato.
Il rispetto di tali impegni e degli impegni assunti formalmente dal nostro Stato è oggi ancora più importante per il rilancio di una immagine del nostro Paese all’altezza del ruolo internazionale ricoperto anche come membri, per la seconda volta, del Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, organo prestigiosissimo, la cui partecipazione corrisponde alla assunzione di un ruolo trainante nella promozione e protezione dei diritti umani nel mondo.