10 marzo 2020 - Al via in tre Paesi chiave per i flussi migratori, Senegal, Gambia e Guinea Bissau, il nuovo progetto di emergenza che per 15 mesi coinvolgerà giovani e minori in mobilità.
Il VIS, insieme ai partner COOPI e Mani Tese, implementeranno il progetto “Investire sul futuro: protezione, formazione e occupazione per i migranti di ritorno, i migranti potenziali ed i migranti minori non accompagnati in Senegal, Gambia e Guinea Bissau”. Il progetto fa parte della campagna Stop Tratta, con cui VIS e Missioni Don Bosco realizzano campagne di sensibilizzazione sui rischi della migrazione irregolare in Africa Est e Ovest.
Si lavorerà nei tre Paesi con l’obiettivo di contribuire al miglioramento delle condizioni di vita dei giovani a rischio di migrazione irregolare, dei migranti di ritorno vulnerabili e dei minori in mobilità, con l'obbiettivo di contribuire alla riduzione della migrazione irregolare in partenza da questi territori, che costituiscono i corridoi migratori principali che conducono al Mali, alla Mauritania e da lì alle rotte dei trafficanti attraverso l’Africa del Nord sino alla Spagna e all’Italia.
Si tratta di regioni colpite da insicurezza alimentare, elevata esposizione a rischi associati al cambiamento climatico, con siccità e inondazioni, e indici di povertà allarmanti che hanno generato flussi ingenti di migrazione interna, nonché notevole perdita di forza lavoro.
Per questo il progetto interverrà principalmente su tre ambiti di azione. In primo luogo, si vogliono rinforzare le competenze pratiche e teoriche dei giovani in modo che siano adattate alle esigenze del mercato del lavoro, e questo tramite la fornitura di borse di studio e borse lavoro, oltre che di “kit” base che pemetteranno di avviare delle microimprese in settori strategici.
In secondo luogo il progetto si occuperà di rinforzare i meccanismi formali e informali esistenti che si occupano della presa in carico psicosociale dei migranti di ritorno vulnerabili e dei minori in mobilità, e inoltre si farà carico di fornire anche in maniera diretta, attraverso professionisti locali, assistenza pisocosociale finalizzata al reinserimento nella comunità.
In ultimo, si punta a informare e sensibilizzare i giovani non solo sui rischi della migrazione irregolare, ma anche e soprattutto sulle possibilità offerte dai territori di origine; questo sarà fatto attraverso una serie di campagne radiofoniche ed eventi culturali come rappresentazioni teatrali e proiezioni di film e dibattiti in loco ma anche in Italia.