21 settembre 2019 - Fra discorsi di incoraggiamento e testimonianze, canti e danze, giochi di fuoco e di equilibrio, ma soprattutto tanti ringraziamenti, hanno preso la parola e ripercorso il cammino di crescita, personale e professionale i tanti giovani che hanno partecipato al progetto “Travay se Libète”.
Lo scorso 13 settembre la direzione della Fondazione Rinaldi con l'Oeuvre Lakay e VIS hanno organizzato una cerimonia per la chiusura dei 6 mesi, dai primi di marzo ai primi di settembre, del progetto il cui obiettivo era promuovere l'auto impiego per ridurre il rischio d'aggregazione a bande e gruppi armati a Port au Prince, finanziato nell'ambito delle azioni sulla riduzione alla violenza comunitaria (CVR) all'interno della Missione di supporto delle Nazioni Unite per la giustizia ad Haiti (MINUJUSTH).
I numeri sono positivi, 168 (84 ragazze e 84 ragazzi) hanno oggi una attività economica con cui far fronte alle proprie necessità. I ragazzi e le ragazze, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, attraverso il progetto sono riusciti ad avviare attività economiche individuali (per 117 di loro) o di gruppo (17 gruppi composti da 3 persone), tutti i beneficiari provenivano da quartieri estremamente svantaggiati di Port au Prince. Tra le attività aperte risalta il commercio di prodotti alimentari, attività di refrigerazione, commercio di prodotti cosmetici, attività di taxi (con moto o Qute), servizi di trasporto merci.
Il progetto ha visto la collaborazione di diversi partner: CVR-MINUJUSTH (finanziatore); Fondation Rinaldi con l'œuvre LaKay e VIS (implementatori del progetto); IBESR, Istituo del Benessere Sociale e della Ricerca (identificazione del target); Entrepreneurs du Monde (formazione e accompagnamento dei giovani all'imprenditoria); FASCH, facoltà di Scienze Umane (contribuito con l'apporto di studenti in stage).