1 giugno 2018 - Nella deliziosa località montana di Razma di Malesi e Madhe, alla presenza di Gianluca Antonelli, Direttore Programmi del VIS nonché operatore espatriato in Albania per diversi anni, nei giorni scorsi ha avuto avvio il progetto “ZANA E MALEVE – Giovani e Territorio: radici di una comunità in cammino verso l’integrazione con la famiglia europea”, co-finanziato dalla Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS). Il progetto consortile sarà implementato dalle ong VIS e CISP con controparte l’Agenzia per lo Sviluppo Regionale (AZHR 1), cui offrono la loro collaborazione ben 9 partner, 5 dall'Italia e 4 dall'Albania.
L’invito all’inaugurazione è stato accolto da molti collaboratori, amici, donatori e partner del progetto, tra cui il rappresentante della Cooperazione Italiana nei Balcani Occidentali, Nino Merola, i rappresentanti del Municipio di Malesi e Madhe, del VIS e del CISP, il direttore dell’AZHR 1 ed i partners albanesi, attori e interlocutori chiave per la buona riuscita delle attività del progetto e per il raggiungimento dei suoi risultati. L'evento è stato aperto con la proiezione di un video sulla Storia della Cooperazione tra l’Albania e l’Italia, che risale dal 1990, una storia di amicizia e successo nel cammino verso l’integrazione e lo sviluppo del Paese.
Il progetto, della durata di 3 anni, mira a consolidare ed ampliare le attività economiche ed a rafforzare il ruolo della comunità di Malesi e Madhe per la conservazione e la promozione del patrimonio territoriale.
"ZANA E MALEVE" quindi prosegue e rafforza le iniziative avviate dal VIS negli ultimi anni in Nord Albania, contribuendo alla promozione di un modello economico e sociale sostenibile ed inclusivo e sostenendo il percorso di integrazione nell’UE del paese.
Di rilevante importanza nel corso dell’evento sono state le testimonianze di storie di successo riportate dai giovani, che grazie allo spirito di imprenditorialità giovanile sono state un buon esempio nel trasmettere come sia possibile contribuire al proprio territorio, sfruttando le sue risorse e potenzialità attraverso attività che incentivano e che sviluppano le comunità ed il territorio stesso, frenando così il fenomeno dell'emigrazione e facendoli diventare in prima persona promotori di cambiamento.
Alla chiusura il gruppo folcloristico di "Jehona e Kelmendit" (Eco di Kelmendi) si è esibito con canti e balli di Malesi e Madhe, un patrimonio culturale da preservare per tener vive l’identità e la tradizione.
Il gran numero di partecipanti, circa 115 persone, dimostra il successo del lavoro nel corso degli anni del VIS a Malesi e Madhe, grazie al continuo sostegno della Cooperazione Italiana e le sinergie e la collaborazione con vari attori e gruppi di interesse che operano nell’area, garantendo il coinvolgimento e la partecipazione attiva della comunità nel progetto appena avviato, come una VOCE da ascoltare e IMPEGNO CIVICO da assumere per uno sviluppo sostenibile a lungo termine.