Com’è la vita quotidiana di un volontario in Africa? Quali sono i ritmi e come vivono la quotidianità così lontani da casa e impegnati in un lavoro che pervade ogni minuto della loro giornata. Le lettere dei volontari, come quella che pubblichiamo qui di seguito, che periodicamente ci arrivano riescono a farci capire meglio com’è la vita del volontario.
Questa è la testimonianza dal campo di Rula e Gianni, volontari VIS in Etiopia.
“Siamo in Africa e qui molte cose che in Italia sono semplici e immediate possono essere complesse. Per scrivere una mail, infatti, devono coesistere simultaneamente almeno tre condizioni: avere un po’ di tempo a disposizione, avere energia elettrica e avere l'accesso a internet.
Da più di tre settimane siamo in Etiopia in un grande Centro Salesiano, con diverse scuole, dall'elementare al secondario superiore e al superiore post-secondario, con diverse strutture sportive e con molte sale a uso diverso.
Il Centro è nella misera periferia di Zway (ma qui tutto è misero) una cittadina di 45000 abitanti, a circa 150 km a sud di Addis Abeba e a 1650m di altitudine, dove non piove mai almeno fino ad aprile.
Le nostre giornate non conoscono né domeniche, né feste, né nottate. Ogni giorno la sveglia è alle 5.30 e il crollo a letto è tra le 21 e le 21.30.
Le nostre condizioni di soggiorno sono buone e migliori, da tutti i punti di vista, rispetto a tutte quelle che abbiamo incontrato nelle nostre 15 precedenti missioni.
Come sempre siamo monopolizzati senza sosta, con le parentesi delle preghiere del mattino e della sera, della messa del mattino e dei 3 brevi pasti della giornata. Serviamo la gente locale, bambini, giovani, donne e anziani nel bisogno di quasi tutto. Seguiamo diversi progetti sia nel campo medico-sanitario sia in quello educativo e formativo e in tanti altri come microcredito, costruzione di alloggi decenti, acquisti di asini e carretti e così via. Il nostro lavoro non si limita al Centro Salesiano ma prosegue nelle stazioni salesiane nelle campagne circostanti, su sentieri pericolosi e polverosi, dove la miseria e i bisogni sono molto più acuti.
Abbiamo molto a cuore due progetti importanti mirati all'accoglienza, alla fornitura di cibo, di vestiti, di scarpe, di cure igienico- sanitarie e mediche e allo sviluppo sostenibile di poverissime donne con bambini malati di grave malnutrizione. La finalità è inserirle nella vita sociale, attraverso la formazione e l'apprendistato.
Questo è quanto facciamo ogni giorno accompagnati sempre da una grande e profonda gioia che riempie i nostri cuori e che è più grande di ogni fatica".