Sri Lanka

 2000

Avvio attività
VIS nel paese

 

 

 

 

 

Il VIS è presente in Sri Lanka da circa 10 anni. Fino al 2005 il VIS ha operato attraverso il sostegno a distanza e alcuni progetti di cooperazione decentrata, mentre dal Gennaio 2005, un mese dopo che lo Tsunami aveva colpito l’isola, la presenza del VIS si è rafforzata per implementare i progetti di emergenza, ricostruzione e riabilitazione.


I progetti più significativi hanno riguardato la costruzione di circa 350 case in due aree diverse del Paese con fondi del Dipartimento di Protezione Civile Italiana (DPC). Il progetto più impegnativo ha riguardato la realizzazione di 200 appartamenti e un centro comunitario per famiglie colpite dallo Tsunami che ha portato alla costruzione di un vero e proprio Centro residenziale, denominato “Boscopura”, che è attualmente gestito direttamente dalla popolazione residente. 

Dal 2008 al 2009 sono stati condotti nell’isola micro-progetti di monitoraggio e accompagnamento delle attività svolte a seguito dello Tsunami. Tali interventi, commissionati dal DPC, hanno rappresentato l’opportunità di realizzare lavori aggiuntivi e/o migliorativi dei diversi progetti svolti nell’ambito del più vasto programma del DPC.
Nel 2009 si è inoltre concluso un progetto triennale finanziato dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con il Centro tecnico di formazione professionale Don Bosco - Kandy”. Il progetto mirava al miglioramento del livello della formazione professionale al fine di contribuire a ridurre gli alti livelli di disoccupazione presenti nell’area. Nei tre anni di progetto sono stati pertanto migliorati e potenziati i Laboratori tecnici del Centro e sono state realizzate diverse sessioni di aggiornamento dei formatori e degli istruttori tecnici.


Purtroppo negli ultimi anni la situazione del Paese è andata gradualmente peggiorando e lo storico scontro tra Cingalesi e Tamil e nuovamente degenerato nel periodo tra Gennaio 2008 e Maggio 2009. Fortunatamente tutti i progetti si svolti in aree relativamente sicure e non a rischio permettendo così di realizzare correttamente gli interventi, ad ogni modo tale nuova emergenza ha visto un coinvolgimento del VIS e della sua controparte salesiana prevalentemente per l’assistenza e il sostegno alle popolazioni sfollate dalle aree di conflitto.


Con la conclusione dei progetti, il VIS ha deciso di far rientrare il suo personale espatriato e di continuare a sostenere a distanza i centri salesiani e le altre realtà coinvolte nelle attività.