Sempre più bambini ed adolescenti iniziano la “camminata” con i Salesiani; la “camminata” è il percorso di re-inserimento in primis sociale affrontato dai giovani che hanno scelto di lasciare la strada. Le strutture di accoglienza devono essere adeguate, ampliate, modificate in base alle esigente dei tanti giovani che incontriamo. Francesco, nostro operatore in Angola ci racconta:
“Quando giovedì pomeriggio sono andato assieme a Ricardo e ad altri componenti dello staff VIS al centro di Mabubas, non credevo ai miei occhi. L’indomani, il 25 novembre 2016, ci sarebbe stata l’inaugurazione del nuovo centro di accoglienza “Dom Bosco”, eppure il cantiere era ancora in piena attività: qualcuno finiva di montare le porte, qualcun altro terminava di tinteggiare le pareti, i ragazzi davano una mano a montare i letti e i lampadari. Non avrei mai creduto che sarebbero riusciti a terminare tutto in tempo, ma si sa, questa è l’Angola, e non ci si può stupire più di niente! E infatti la mattina dopo, nonostante il violento temporale che si era abbattuto su Luanda durante la notte, era tutto pronto per la cerimonia di inaugurazione!!!
Sono terminati infatti i lavori di ristrutturazione del nuovo centro di accoglienza per ex bambini e ragazzi di strada di Mabubas, nel quartiere di Sambizanga, a Luanda. Un progetto ambizioso realizzato dal VIS assieme ai Salesiani di Don Bosco, che punta ad unire in un’unica struttura i ragazzi precedentemente accolti in due centri diversi. La costruzione del nuovo centro permetterà quindi di accogliere fino a 40 ragazzi che hanno già iniziato la “camminata”, ossia quelli che hanno scelto di lasciare la strada per iniziare il percorso di reinserimento che li porterà a tornare dalle loro famiglie, o a essere integrati nei centri di formazione professionale gestiti dai Salesiani a Luanda.
I lavori di ristrutturazione, finanziati anche grazie a un progetto della Conferenza Episcopale Italiana, permetteranno ai giovani di alloggiare in una struttura più adatta alle loro esigenze e di proseguire nelle varie attività quotidiane: la scuola, il gioco, gli incontri con gli psicologi e gli assistenti sociali”.
Oggi si celebra la Giornata Internazionale del Volontariato, occasione per sottolineare e ricordare il grande lavoro, l’impegno, il tempo dedidicato agli altri e le capacità di queste persone. Persone che hanno scelto di dedicarsi agli altri. Proprio oggi, vi parliamo di un volontario “speciale”, Pedro.
Nel corso della cerimonia di inaugurazione di “Dom Bosco” ha preso la parola anche Pedro, un ex ragazzo di strada che dopo aver compiuto l’intero percorso di recupero con la rete salesiana, è oggi uno dei volontari che animano le attività del martedì e del giovedì sera rivolte ai ragazzi di strada.
“Non posso dimenticare la sensazione di smarrimento e paura che provai la prima volta che entrai in un centro di primo accoglimento, ormai dodici anni fa” ha ricordato Pedro “i primi giorni è stato difficile abituarmi al nuovo ambiente, alle regole da rispettare, alla condivisione degli spazi e della vita quotidiana con gli altri ragazzi. Ma devo ringraziare i salesiani e tutti gli operatori dei centri che in quegli anni mi hanno dato la possibilità di rinascere, di diventare una persona nuova. A volte la tentazione di ritornare in strada era forte, ma per fortuna tutti mi hanno aiutato a non mollare. In caso contrario, non saprei oggi dove e chi sarei stato”.
Una testimonianza che ben rappresenta le difficoltà che si incontrano nel corso del lavoro di recupero di questi ragazzi in situazioni di rischio: un lavoro che può essere svolto solo grazie al coinvolgimento di tutte le parti in causa, dei ragazzi stessi in primis. La realizzazione del nuovo centro ci consentirà di proseguire lungo il sentiero già tracciato e di migliorare quanto fatto finora, per fornire un’assistenza sempre migliore ai ragazzi che decidono di lasciare la strada per iniziare un nuovo cammino di vita.
Francesco, Operatore VIS in Angola