23 Novembre 2016 - Oggi 23 Novembre il VIS è a Ginevra, per la consultazione organizzata dal Comitato per l’Eliminazione della Discriminazione Razziale (CERD). Un appuntamento al quale VIS è stato chiamato a partecipare non solo in quanto membro del Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani, ma anche in qualità di esperto in tema; un grande riconoscimento per il lavoro intrapreso in questi anni dall’ong per la promozione e protezione dei diritti umani.
La consultazione segna, inoltre, una svolta nell’approccio del Comitato; per la prima volta in assoluto, infatti, parteciperà anche la società civile che verrà interpellata per esaminare l’impatto che il Comitato ha avuto in questi anni e per ascoltare proposte di come migliorarne l’efficacia nella prevenzione della discriminazione razziale.
Nel 2015 il CERD aveva celebrato il suo 50° anniversario, ospitando un evento che aveva riunito Stati, organismi delle Nazioni Unite e stakeholders. I partecipanti furono chiamati ad esprimersi su come la Convenzione avesse contribuito a fare la differenza nella lotta contro la discriminazione razziale.
Appare chiaro, anche alla luce dell’escalation di intolleranza evidenziata nei recenti fatti di cronaca, che il lavoro da fare sia ancora lungo e che il Comitato si debba impegnare con azioni mirate per garantire l’attuazione della Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD)
Stando alle recenti statistiche, infatti, la discriminazione razziale in tutte le sue forme – tra cui espressioni di odio e di atteggiamenti razzisti nei confronti dei migranti e delle minoranze – è in aumento in tutto il mondo.
Anche per questo il Comitato si impegna a valutare con particolare attenzione le preoccupazioni destate da alcuni contesti, e più in generale a livello regionale, statale e globale.
Alla luce di questo, si legge in una nota ufficiale, "il Comitato si impegna a rafforzare il proprio lavoro ed impegno con le organizzazioni della società civile, come parte integrante dei suoi sforzi. L'obiettivo della consultazione del 23 novembre 2016 è quello di esplorare modi nuovi e innovativi per il Comitato di lavorare con organizzazioni della società civile per rafforzare l'attuazione della Convenzione. Il pomeriggio prevede discussioni sulle tre domande guida, esplorando le sfide chiave della discriminazione razziale di oggi e le risposte della società civile per affrontarle; si analizzerà l'impegno fino ad oggi della società civile con CERD e si raccoglieranno suggerimenti per migliorare il proprio lavoro al fine di rafforzare l'impatto “sul campo” delle sue raccomandazioni".
In linea con quanto fatto in questi anni (2007 e 2012), anche per questa sessione il Comitato ha preparato una Submission of Information al CERD che considera l'Italia per quanto attiene la discriminazione razziale e che verrà presentata il 1 dicembre a Ginevra.
Conclude Barbara Terenzi, Area Advocacy del VIS, che sarà presente per il VIS e il Comitato a Ginevra il 23 Novembre e il 1 Dicembre: “Anche questo anno abbiamo presentato congiuntamente la nostra Submission of Information insieme a quella preparata dal Gruppo di lavoro per la CRC che ringraziamo vivamente e con il quale da anni cerchiamo di operare in sinergia perchè crediamo profondamente che solo attraverso una azione congiunta della società civile, che tenga conto della indivisibilità dei diritti umani e che abbia la capacità di mantenere una posizione armonica, sarà possibile contenere le tante forze centrifughe attualmente in atto e che non evidenziano una situazione positiva per i diritti umani e la loro promozione e protezione.
Con il Comitato siamo riusciti nuovamente a produrre un consistente contributo, di cui VIS ha avuto il coordinamento, grazie al lavoro generoso di 9 organizzazioni aderenti (Ananke, Asgi, CGIL, FISH/DPI, LAW, MEDU, Ossigeno per l'Informazione, PRODOCS, il Comitato come tale e una organizzazione esterna (Associazione 21 luglio) che si è unita nello sforzo. Ringraziamo veramente di cuore tutti e speriamo si possa incidere nuovamente come accaduto per la seconda UPR all'Italia”.