4 novembre 2016 - Si è tenuta oggi l’Audizione Parlamentare del Prof. Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presso le Commissioni Bilancio riunite, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e il bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019.
Il Portavoce è intervenuta sulla rispondenza tra le iniziative previste dal disegno di Legge di Bilancio per il 2017 e quelle illustrate nel Rapporto. Inoltre, ha espresso alcune considerazioni sulle modalità di presentazione delle prime alla luce della struttura dei 17 SDGs e dei 169 Target, nonché sulla valutazione della Legge di Bilancio alla luce degli indicatori del Benessere Equo e Disponibile (BES), introdotta nella recente riforma.
Dichiara in riferimento all’Audizione di oggi: “Desidero ringraziare il Presidente della Commissione Bilancio per l’opportunità concessa all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) di esprimere il proprio punto di vista sul disegno di Legge di Bilancio per il 2017. Quella odierna è la seconda audizione parlamentare dell’Alleanza, dopo quella resa a luglio presso il Comitato della Commissione esteri che conduce l’indagine conoscitiva sull'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.
Come previsto dall’Agenda 2030, ogni paese del mondo deve sviluppare una propria Stategia nazionale e anche la Commissione europea sta preparando una Comunicazione sull’integrazione degli SDGs nella revisione della “Strategia Europa 2020”, attesa per la fine di novembre. Secondo l’ASviS il quadro disegnato dall’Agenda 2030 rappresenta una straordinaria opportunità per l’Italia per disegnare un progetto-Paese a medio termine e realizzarlo con la collaborazione delle istituzioni pubbliche, delle imprese e della società civile, coinvolgendo i cittadini in uno sforzo comune per migliorare il loro benessere economico, sociale e ambientale, assicurando stabilità e minimizzando i rischi, individuali e collettivi, derivanti da un modello di sviluppo chiaramente insostenibile. Per questo, fin da marzo di quest’anno, l’Alleanza ha sottoposto al Governo italiano sette raccomandazioni per procedere alla definizione della Strategia nazionale di sviluppo sostenibile. Di queste, le prime due riguardavano proprio il legame tra Strategia e predisposizione della Legge di Bilancio:
- “la Strategia deve riguardare tutti gli aspetti dell’Agenda 2030 e non solo temi ambientali;
- la Strategia deve essere elaborata prima della predisposizione della Legge di Stabilità 2017 e dell’Assemblea Generale dell’ONU di fine settembre, cosicché l’Italia sia inclusa entro l’anno nella lista dei Paesi impegnati nell’implementazione dell’Agenda 2030”.
Il Governo ha recepito la prima raccomandazione, cosicché il Ministero dell’Ambiente ha coinvolto i diversi ministeri per la predisposizione di una Strategia in grado di coprire tulle le dimensioni degli SDGs. Per ciò che concerne il secondo aspetto, invece, il ritardo cui cui il Governo sta predisponendo la Strategia farà sì che essa sarà disponibile solo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio. Ciò renderà praticamente impossibile finanziare nel corso del 2017 le azioni in essa contenute, se non attraverso i fondi ordinari a disposizione dei diversi Ministeri e delle altre amministrazioni pubbliche. Analogo problema si è determinato con riferimento agli indicatori statistici relativi ai 17 Goal e ai 169 Target.
In questo modo, e al di là delle singole misure contenute nella Legge di Bilancio, il rischio concreto è quello di perdere ben due anni sui 15 disponibili per raggiungere gli Obiettivi. Per evitare questo rischio, anche considerando l’importante ruolo che l’Italia giocherà nel corso del 2017 con la Presidenza del G7, l’Alleanza ha presentato delle proposte concrete sugli aspetti istituzionali e di governance. Sul piano delle politiche, il Rapporto dell’ASviS avanza numerose proposte utili per il disegno della Strategia in una logica “sistemica”, articolate intorno a sette temi, i quali verranno usati anche per articolare i commenti al disegno di legge: cambiamento climatico e energia; povertà e disuguaglianze; economia circolare, innovazione e lavoro; capitale umano, salute ed educazione; capitale naturale e qualità dell’ambiente; città, infrastrutture e capitale sociale; cooperazione internazionale.