5 ottobre 2016 - Partire per un'esperienza di volontariato internazionale è una esperienza straordinaria, che arricchisce. Ma, nei fatti, in cosa consiste questa esperienza? Necessità, progetti attivi sul posto e capacità, esperienze personali influiranno senza dubbio sulle attività a cui si collaborerà. Questa è l'esperienza di Leonardo, studente di Economia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e arrivato a Dakar dopo aver vinto il bando del Charity Work Program.
"Una volta arrivato a Dakar io e la mia compagna di viaggio Beatrice Distort siamo stati accolti dai cooperanti dell’ong Gianpaolo Gullotta e Michel Metanmo che ci hanno introdotto nell’operatività corrente del loro lavoro lì in Senegal.
La mia attività si è articolata su quattro punti e le pagine della nostra agenda erano quotidianamente piene di impegni:
ideazione ed implementazione di idee da inserire nel programma "StopTratta", un progetto volto a contrastare la migrazione irregolare che l'ong stà avviando nella regione senegalese di Tambacounda, per fornire ai giovani un’opportunità di formazione in modo tale di rendere l'emigrazione una possibilità e non l'unica alternativa plausibile;
realizzazione di una ricerca avente il titolo "Microcredito e Rimesse dei migranti: propulsori per lo sviluppo dell'economia senegalese";
ho svolto inoltre il ruolo di animatore presso l'oratorio salesiano "Ker Don Bosco" di Dakar dove si è svolto, dall'8 al 28 Agosto, un centro estivo denominato "Bosco vacances" avente ad oggetto "La Citoyennetè des Jeunes pour en Senegal èmergent" ( La cittadinanza dei giovani per un Senegal emergente), dove ho incontrato circa trenta altri animatori del centro che, nonostante il breve periodo trascorso insieme, non hanno esitato a farmi sentire parte di quella bella famiglia, non di sangue, che loro avevano creato nei precedenti incontri di formazione. Ciascuna di queste tre settimane aveva uno specifico tema con relative attività: la prima settimana aveva ad oggetto “Les activites manuelles” e quindi la realizzazione di braccialetti, collane, orecchini e portachiavi; la seconda è stata più orientata verso lo sport e alla realizzazione delle “Olimpiadi per i bambini” ( visto che quello era esattamente il periodo dei giochi olimpici); ed infine, l'ultima settimana, è stata interamente dedicata alla cultura ed al teatro dove la realizzazione di sketches veniva alternata alla messa in scena di balli tipici senegalesi;
ho infine fornito il mio contributo per la realizzazione, qui a "Ker Don Bosco", di un meeting internazionale sulla gestione delle Risorse Umane, dal titolo " Formation en Gestion des Ressources Humaines pour les Bureaux de Planification et Developpement d' Afrique et Caraibes", cui hanno partecipato diversi esponenti delle ispettorie salesiane dell' Africa e dell' America Latina.
Tutte queste quattro attività hanno reso le mie giornate molto dense di impegni, piene di difficoltà, di insidie e davvero sfidanti ma al contempo ho avuto il modo di confrontarmi e mettermi alla prova al di fuori dal mio ristretto ambito di studi economici universitari. Inoltre, la gioia e la gratitudine nel vedere riconosciuto il proprio lavoro… superava di due volte lo sforzo precedentemente compiuto. Finora infatti, nella mia vita, ho cercato di mettermi alla prova in contesti molto diversi tra loro al fine di evitare di acquisire un punto di vista unilaterale ma nell'ottica di avere una visione sistemica, a "Birds-eye view", di ogni problema in modo tale da evitare di trarre delle conclusioni errate.
Qui in Africa ho infatti scoperto lo stimolante mondo della cooperazione allo sviluppo e ho acquisito competenze di progettazione: realizzazione dell’albero dei problemi di un paese a partire da un problema generale ( ad esempio la migrazione irregolare), costruzione del rispettivo albero delle soluzioni, identificazione di un ramo da analizzare ed elaborazione di un progetto specifico per quel ramo (identificazione dell’obiettivo generale, dell’obiettivo specifico ed elaborazione di attività da implementare per correggere il problema e la loro successiva esplicazione in accordo alle guidelines del donatore di fondi). Posso pertanto senza dubbio affermare che è stato pienamente raggiunto il mio obiettivo di apprendere costantemente e di mettermi alla prova nei contesti più disparati. Ora però, a malincuore, devo prendere coscienza del fatto che i due mesi sono corsi via a velocità supersonica e, una volta arrivato il momento della ripartenza, come un brusco rumore che rompe la quiete, sono dovuto risalire su quell’aereo che, solo due mesi prima, mi aveva portato a Dakar".
Leonardo, volontariato internazionale in Senegal