16 maggio 2016 – VIS ha firmato l’Iniziativa europea (EI) contro TTIP e CETA, che invita le istituzioni dell’UE e gli stati membri a interrompere le negoziazioni con gli Stati Uniti e con il Canada, rispettivamente sul Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti e sull’Accordo economico e commerciale globale.
Molte le preoccupazioni della società civile riguardo ai possibili effetti del TTIP (Transatlantic Trade and Investments Partnership), l’accordo che l’Unione Europea sta negoziando con gli Stati Uniti dal 2013. Obiettivi del trattato: abbattere le barriere doganali, ridurre le tariffe e liberalizzare il mercato e lo scambio di merci. Probabili conseguenze: riduzione degli standard alimentari, ambientali e professionali, deregolamentazione delle risorse culturali e dei servizi pubblici e meno controllo sulla protezione dei dati personali e sui diritti dei consumatori.
Oppure, in altre parole, OGM, polli alla candeggina e creme solari non testate. E ancora, abbattimento dei prezzi interni del latte, poche tutele sui prodotti DOC e DOP e vini contraffatti.
Il motto, insomma, sembra essere: viva gli interessi delle lobby e delle multinazionali agroindustriali e abbasso i piccoli e medi agricoltori.
Così diverse associazioni, singoli cittadini e organizzazioni hanno detto no al TTIP e si al Made in Italy, quello vero; quello prodotto con elevati standard di qualità e salute, quello dei pomodori San Marzano, dell’olio d’oliva, dei salumi e dei formaggi doc, quello del Barolo, del Chianti, del Lambrusco e del Montepulciano, quello dei vini prodotti con l’uva e non con le polveri chimiche.
E tra quei si al Made in Italy, c’è anche il nostro.