22 giugno 2015 - La situazione che emerge dalle pagine dell’8° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio dell’attuazione, nel nostro Paese, della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (CRC) e dei suoi Protocolli Opzionali presenta una situazione italiana in cui non sono pochi i bambini del nostro Paese che soffrono di una o più situazioni di vulnerabilità.
Il VIS ha partecipato, insieme alle 90 associazione del Gruppo CRC, alla stesura rapporto e vogliamo condividere con voi alcuni elementi in esso contenuti.
Stime ottenute combinando varie fonti consentono di quantificare, in via necessariamente approssimativa e soltanto per alcune condizioni, la prevalenza di questi fattori di rischio:
• 1 su 7 nasce e cresce in una famiglia in condizioni di povertà assoluta
• 1 su 20 vive in aree ad alto rischio di inquinamento ambientale, con conseguente aumento dei rischi di mortalità
• 1 su 30 sviluppa difficoltà specifiche di apprendimento
• 1 su 20 è vittima di violenza domestica assistita e 1 su 100 di maltrattamento diretto
• 1 su 8 nasce in punti nascita non sufficientemente attrezzati per offrire cure perinatali di qualità e altrettanti nascono tramite procedure inappropriate
• più di 8 bambini su 10 non possono usufruire di servizi socio-educativi nei primi tre anni di vita e 1 su 10 nell’età compresa fra tre e cinque anni
Il Rapporto, evidenzia inoltre che, a vent’anni esatti dal primo Rapporto sullo stato di attuazione della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC), inviato dall’Italia al Comitato ONU per la CRC, “il sistema organico di politiche per l’infanzia” su cui il nostro paese si era impegnato con la ratifica della Convenzione non è stato realizzato.
Alla luce di questa situazione si continua quindi a sollecitare le istituzioni affinché pongano nuovamente al centro della propria agenda politica e della programmazione i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Si avverte infatti chiaramente la mancanza di una regia in grado di coordinare e mettere a sistema i vari interventi per le politiche per l’infanzia e l’adolescenza, ma soprattutto si avverte l’urgenza di ripensare un sistema organico di politiche, con una visione di lungo periodo che superi le misure emergenziali, e che sia supportato da congrue azioni e risorse. Le associazioni auspicano che l’adozione del nuovo Piano Infanzia, con priorità e azioni ben definite e supportate da un adeguato impegno economico, possa essere il primo passo per rimettere al centro dell’agenda politica le misure per la tutela per l’infanzia.
E’ possibile scaricare l’8° Rapporto CRC completo dal sito: www.gruppocrc.net
Emma Colombatti
Membro del Comitato Esecutivo del VIS